L'ex Giunta Stella sulla Corte dei Conti: "Sentenza profondamente ingiusta, ma la rispettiamo"

BOVISIO MASCIAGO - Citano sentenze, fanno presente che la Corte dei Conti della Lombardia non li aveva condannati: i componenti della ex Giunta Stella, chiamati a risarcire il Comune con 83 mila euro, offrono la loro versione dei fatti, convinti di non aver recato alcun danno

A denti stretti il sindaco Giuliano Soldà, ha manifestato la sua preoccupazione ai giornalisti dopo la conferenza stampa: "Verrò messo alla gogna, lo so, quasi come se fossi un assassino". Lui, del resto, insieme a tutti i componenti della ex Giunta guidata a Giuseppina Stella, è convinto di essere nel giusto e di non avere danneggiato il Comune nell'ambito della vicenda Enriquez, l'architetto allora (anni 2004-06) con cittadinanza ecuadoregna assunto a tempo determinato quale dirigente del Settore Tecnico. Le persone condannate al risarcimento di 83 mila euro evidenziano di avere avuto dalla loro parte sentenze favorevoli. E con questo comunicato, pubblicato integralmente, danno la loro versione dei fatti:


La Corte dei Conti di Roma, in sede di appello, ha ritenuto di capovolgere il giudizio di quella di Milano decidendo che vi è stato danno patrimoniale per il Comune, a seguito dell’assunzione a tempo determinato dell’Architetto Patricio Enriquez, in qualità di dirigente dell’ufficio tecnico da parte della Giunta Comunale di Bovisio Masciago nel Giugno 2004.

La Giunta Comunale di allora con il Sindaco e gli assessori aveva deciso l’incarico vista la alta professionalità del tecnico. L’Architetto risiedeva in Italia da 17 anni,  aveva compiuto i suoi studi in Italia, ottenuto la laurea in Architettura in Italia, insegnava all’Università del Politecnico ma non aveva la cittadinanza italiana.

Nel quadriennio 2004/ 2008, ha compiuto un lavoro egregio per il Comune realizzando più di trenta opere pubbliche, tra cui il Piano di Governo del Territorio, la Biblioteca , l’Asilo Nido, la sede dell’ASL , vari parchi, il corso Milano, ecc… 

Nessuna richiesta di danno  è mai pervenuta al Comune, e la Giunta dell’epoca aveva ritenuto di confermarlo nel suo lavoro.  

La cittadinanza, subito richiesta dall’interessato, gli era stata riconosciuta nel 2006 e tutti i ricorsi al TAR avverso alle sue pratiche sono stati vinti.
Il Consiglio di Stato, interessato dal Ministero dell’Interno, aveva ritenuto superata la questione archiviando la richiesta di annullamento della delibera di assunzione.

La Corte dei Conti Regionale aveva sentenziato non esservi, ne danno patrimoniale per il comune, ne colpa per gli amministratori, tenuto anche conto che il lavoro era stato svolto con grande capacità.

Il Tribunale Amministrativo,  il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti Regionale non hanno mai dato torto al Comune e all’operato della Giunta.
La Corte dei Conti di Roma, in contrasto con la sentenza di primo grado ha sovvertito il verdetto, ritenendo l’assunzione un  “danno causato al Comune” per l’ammontare della  retribuzione pagata all’interessato (come se non avesse lavorato). 

Siamo in presenza di un sistema di giustizia alquanto strano, ma riteniamo comunque  che debba essere rispettato. Da parte nostra ci sentiamo di aver condotto una battaglia di civiltà giuridica, confermata ormai da tutta la giurisprudenza internazionale, per affermare il diritto di una amministrazione comunale ad avvalersi della collaborazione di professionalità riconosciute e competenti senza distinzione di razza e confini.

I sottoscritti Giuseppina Stella, Ernesto Artuso e Giuliano Soldà,  in quanto attuali amministratori e consiglieri, e gli altri ex assessori rispetteranno comunque  la sentenza, anche se la ritengono ‘profondamente ingiusta’.  
Il segretario comunale dr.ssa Gaeta ci precisa che farà appello in Cassazione per ottenere giustizia definitiva.

Giuseppina Stella
Ernesto Artuso
Roberto Grandi
Antonio La Rocca
Giuliano Soldà
Sergio Tognella