Il teleriscaldamento arriva a Cesano Maderno. Ponti: "Meno inquinamento e meno costi"

CESANO MADERNO - Il Consiglio comunale nei giorni scorsi ha approvato la bozza di convenzione tra il Comune e Bea Gestioni spa per l'affidamento del servizio pubblico locale di teleriscaldamento. Si partirà dagli edifici comunali

Una svolta nei servizi alla città: il Consiglio comunale di Cesano Maderno, nei giorni scorsi, ha approvato la bozza di convenzione tra il Comune e Bea Gestioni spa per l'affidamento del servizio pubblico locale di teleriscaldamento. L'amministrazione comunale indica subito il beneficio: "Permette di guardare con fiducia al domani in ordine ad una riduzione dell'inquinamento ambientale da combustibili fossili e, al contempo, di spesa per le utenze connesse al riscaldamento di importanti edifici pubblici".

La convenzione con Bea Gestioni spa - società mista della quale Cesano è socio in via indiretta attraverso la propria partecipazione nella società patrimoniale interamente pubblica Bea spa - prevede che la città vada ad aggiungersi ai Comuni già serviti dalla rete di teleriscaldamento gestita da Bea Gestioni (Desio, Nova Milanese e Bovisio) con la creazione di una nuova dorsale che riguarderà il nostro territorio, Muggiò e un ampliamento della rete di Varedo.

"Orientarci in questa direzione - sono le parole del sindaco Gigi Ponti - significa lavorare per ottimizzare quanto più possibile sia le spese di riscaldamento degli edifici che la riduzione di un importantissimo fattore inquinante dovuto all'emissioni di Co2 dalle caldaie, tenendo conto del fatto che si stanno orientando verso questa forma energetica tutte le Amministrazioni che hanno la possibilità di farlo".

Il teleriscaldamento consiste essenzialmente nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda, acqua surriscaldata o vapore (detti fluidi termovettori), provenienti da un'unica grossa centrale di produzione agli edifici, con successivo ritorno dei suddetti alla stessa centrale. Il calore è solitamente prodotto in una centrale di cogenerazione termoelettrica a gas naturale / combustibili fossili o biomasse, oppure, come avviene nel nostro caso, utilizzando il calore proveniente dalla termovalorizzazione dei rifiuti solidi urbani.

"Il nostro obiettivo è quello di ridurre l'impatto ambientale del riscaldamento domestico o di utenze pubbliche attraverso la valorizzazione delle risorse del territorio - ha dichiarato Luca Vaghi, assessore all'Urbanistica e Società partecipate illustrando la bozza di convenzione. La possibilità di sfruttare energia termica prodotta dalla termovalorizzazione dei rifiuti, già in essere nell'impianto di Bea, è una risposta logica per un servizio necessario alla città. Questo motivo da solo sarebbe già più che sufficiente per rendere auspicabile l'utilizzo del teleriscaldamento proposto da Bea Gestioni, allo stato l'unica realtà territoriale in grado di fornirlo. Se a ciò si aggiunge anche la convenienza economica, va da sé che tale operazione vada perseguita".

La dorsale che verrà realizzata  per riscaldare, almeno in prima battuta, gli edifici comunali di palazzo Arese Borromeo, palazzo Arese Jacini, biblioteca civica Vincenzo Pappalettera, scuola primaria M.L. King e l'adiacente secondaria di primo grado Salvo D'Acquisto, per concludere con la ex Enrico Fermi, consentiranno un risparmio annuo sul solo costo del combustibile di 41 mila euro, con una spesa che passerebbe dagli attuali 224 mila (dati 2016) a circa 183 mila euro, quindi con un risparmio complessivo sulla durata della concessione stimato in 820 mila euro.

"Inoltre - ha concluso l'assessore dopo aver illustrato nel dettaglio la convenzione da approvare -, alla maggiore economicità rispetto al gas e al significativo abbattimento di inquinanti nell'ambiente, il teleriscaldamento offre anche altri vantaggi come la non necessità di installare e mantenere le singole centrali termiche con infrastrutture connesse al funzionamento quali canne fumarie, scarichi di sicurezza o cisterne. Questo nel concreto significa che le caldaie attuali verranno dismesse (alcune delle quali risalenti alla fine degli anni '80, quindi ormai a 'fine carriera') e non ci sarà necessità di sostituirle né ora, né in futuro. Un risparmio molto importante se si pensa che ogni caldaia costa da un minimo di 50 mila euro, con esclusione dei lavori da effettuarsi alle centrali".

L'ultima considerazione è stata rivolta alla possibilità futura di collegarsi all'impianto di teleriscaldamento anche per singoli utenti privati, con un ulteriore e importante abbattimento delle fonti inquinanti prodotte e la contestuale possibilità di allargare il risparmio alle utenze private. 

Quello che la maggioranza considera un'operazione importante, per altri è invece semplicemente dannosa. Il Movimento 5 Stelle boccia l'idea e chi l'ha proposta.


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