Sergio Mazzini lascia il Consiglio: "Ruolo incompatibile per legge con il mio lavoro"

CESANO MADERNO - Sergio Mazzini, eletto alle ultime amministrative nelle fila del Movimento 5 Stelle, ha dovuto rassegnare le dimissioni. Suo malgrado. Gli è stato infatti contestata l'incompatibilità del suo ruolo da consigliere con il lavoro che svolge - rin modo molto apprezzato da sindaco e cittadini - all'interno del Comune di Barlassina.

Sergio Mazzini non siederà più tra i banchi del Consiglio comunale di Cesano Maderno, posto che si era conquistato alle scorso elezioni nelle fila del Movimento 5 Stelle. A rivelarlo è lo stesso consigliere pentastellato: "Mi è stato comunicato che l'incarico di consigliere comunale risulta incompatibile con il mio lavoro presso il Comune di Barlassina".

Lavoro, peraltro, in cui è molto stimato non solo dal sindaco di Barlassina, Piermario Galli, ma anche dai colleghi e dai cittadini, avendo maturato una notevole esperienza nel campo delle politiche sociali ed educative.

"Ho approfondito la questione - spiega Mazzini - ma l'articolo 12 del Decreto Legislativo 39 del 2013 è chiaro e non ci sono spazi per interpretazioni: chi gestisce, come tecnico, soldi pubblici non può svolgere contemporaneamente ruoli amministrativi. Credo sia un principio corretto e che vada rispettato e, pertanto, nei giorni scorsi ho trasmesso le mie dimissioni da consigliere comunale. Me ne dispiace tantissimo: sono stati quasi quattro anni intensi, in cui ho potuto conoscere e sperimentare un nuovo modo di fare politica dal basso e dall'opposizione, attenta al bene comune e non agli interessi privati e di parte; una comunità che si prende cura di se stessa e dei suoi componenti, affinché nessuno rimanga indietro".

Il rappresentante del Movimento 5 Stelle non dimentica il lavoro svolto in questi anni: "Abbiamo lottato per non aver la pubblicità di aziende 'amiche' nelle cartelle dei consiglieri, per una commissione contro la criminalità organizzata, per incarichi in aziende pubbliche grazie ai meriti ed alle competenze e non grazie al colore politico. 

Abbiamo lottato per la chiusura dell'inceneritore, per un bilancio partecipativo, per una scuola pubblica attenta ai più indigenti, per una cultura alimentare attenta all'uomo ed all'ambiente, per una piena trasparenza degli atti e dell'attività amministrativa, per l'acqua pubblica, per i diritti civili, per una cultura della legalità e della partecipazione attiva, per la riduzione dei costi della politica. Abbiamo lottato per un PGT che disegnasse una città capace di futuro e senza nuovo cemento, per una città che ridoni spazzi verdi ai suoi cittadini, per una mobilità sostenibile e contro Pedemontana. Abbiamo quasi sempre lottato contro un muro di gomma". 

Mazzini, ringraziando i cittadini e gli attivisti del Movimento 5 Stelle ("Mi hanno permesso di vivere questa splendida esperienza e di sentirmi sempre supportato. Non mi sono mai sentito solo, ma sempre capito ed accettato") ribadisce il concetto di "Uno vale uno": nella convinzione che il gruppo continuerà a essere attivo e propositivo. Lui, costretto a dimettersi, non vuole rinunciare a dare il suo apporto: "Tornerò a fare l'attivista e ad aiutare i Portavoce nel lavoro di studio e di scrittura di mozioni e di interrogazioni. Continuerò ad essere attivo all'interno del Movimeto 5 Stelle: cambia il ruolo, ma non l'obiettivo di dare un futuro al nostro Paese".