Deve partorire, vanno a prenderla i Carabinieri

DESIO - Dall'altra parte del telefono un uomo che chiede aiuto ai Carabinieri per il parto della compagna. Dopo lo stupore iniziale i militari hanno capito al volo qual era il problema: la ragazza era agli arresti domiciliari. L'hanno accompagnata loro evitando la burocrazia e l'accusa di evasione.

Quando hanno ricevuto la telefonata, probabilmente i Carabinieri in un primo momento hanno pensato a uno scherzo: "Aiuto, venite subito, la mia compagna deve partorire". La ragazza, poi, è stata davvero portata in ospedale da due militari.

Nessun servizio taxi, naturalmente, visto che i Carabinieri non svolgono questo tipo di servizio. Ma S.J. giovane di 26 anni residente in città, era agli arresti domiciliari. Un provvedimento che il giudice aveva preso nei suoi confronti a causa di un furto da lei commesso.

E il compagno, quando si è trattato di portarla in ospedale, ha voluto evitare l'accusa di evasione. Il problema è che a contattare il tribunale di certo tutto sarebbe andato per le lunghe. Forse troppo.

Di qui la scelta di chiamare i Carabinieri che, con molto buonsenso, si sono prestati per accompagnare la ragazza all'ospedale cittadino. Dopo il lieto evento, ovviamente, per lei è previsto il ritorno tra le mura domestiche dove finirà di scontare la sua pena.