Matteo Salvini arriva in città per dire no agli appartamenti per i migranti

DESIO - Domani pomeriggio Matteo Salvini, leader della Lega Nord, è atteso in città. Dovrebbe arrivare alle 17 in via Prati, all'angolo con via Partigiani d'Italia, proprio davanti a quei due appartamenti ora inutilizzati che l'amministrazione comunale ha deciso di concedere ai migranti per otto anni.

Il luogo prescelto è tutt'altro che casuale: Matteo Salvini, leader della Lega Nord, domani farà tappa in città per scendere dall'auto in via Prati. A quello stesso indirizzo in cui l'amministrazione comunale ha deciso di concedere due appartamenti ai migranti.

Per il sindaco Roberto Corti una bella operazione che risolve in un colpo solo due problemi: quello della solidarietà, offrendo alloggio a chi è sbarcato nel nostro Paese, e quello della sistemazione dei due appartamenti, con la spesa che sarà sostenuta interamente dalla cooperativa in cambio di una concessione della durata di otto anni.

Per la Lega Nord, però, è una scelta completamente sbagliata, visto che i rappresentanti del Carroccio, a più riprese, hanno evidenziato che oltre 250 persone sono in lista d'attesa per un appartamento e, mentre loro attendono, due abitazioni libere vengono dati ai migranti che nella maggior parte dei casi si rivelano poi persone prive di requisiti.

Intanto, in attesa che domani alle 17 Salvini faccia sentire la sua voce, ci sono i rappresentanti locali a non spegnere la polemica: "Ci spiace sapere - afferma Andrea Villa, consigliere comunale e provinciale - che il sindaco Roberto Corti abbia bollato l'iniziativa come un qualcosa di sproporzionato mirato a ottenere qualche voto in più. E' squallido che la butti così solo su una questione elettorale. Francamente ci saremmo aspettati un commento più intelligente da parte sua. L'unico che parla di voti è lui: ci dispiace per questa sua ossessione, forse ha capito che molto probabilmente gran parte dei voti che aveva li ha persi. Le delibere di Giunta parlano chiaro, è inutile che cerchi di ribaltare la realtà: si assuma la responsabilità delle scelte fatte senza denigrare chi lo contesta. Questa non è campagna elettorale ma una protesta legittima".