Pio XI 160 anni dopo: un Papa (non) dimenticato

DESIO - Il 31 maggio di certo è importante per la città. Per un desiano, ma non solo, significa davvero molto: 160 anni fa, nel 1857 la nascita di Achille Ratti, colui che passerà poi alla storia con il nome di Papa Pio XI

Pio XI: un papa dimenticato? Verrebbe da pensarlo, se si pensa ai festeggiamenti messi in programma da Desio – la sua città natale -: la recita del Santo Rosario e poi un concerto di musica sacra nella casa dove venne alla luce il 31 maggio 1857. Centosessant’anni fa. Tutto qui? Non proprio. Il fuoco, in realtà, arde sotto la cenere. E Centro Studi Pio XI Parrocchia dei Santi Siro e Materno stanno seguendo da vicino due importanti novità: la causa di beatificazione, che sembra essere a un passo dallo sbloccarsi, e l’itinerario dedicato ai papi lombardi: Giovanni XXIII a Sotto il Monte, Paolo VI a Concesio e Pio XI a Desio. Un itinerario non solo turistico, ma di profonda spiritualità.

Certo, ben più imponenti furono i festeggiamenti in occasione dei 100 anni della nascita. Nel lontano 1957, Achille Ratti era morto solo da 18 anni e la sua figura era ancora scolpita nella memoria dei fedeli. Milioni erano stati i pellegrini in sosta di fronte alla sua tomba, nelle grotte vaticane. Una delle più sontuose, non a caso: il "papa dimenticato" è stato in realtà uno dei più grandi pontefici della storia della Chiesa: suo il merito se è nata la Città del Vaticano, il superamento della Questione Romana, l’impulso dato all’Azione Cattolica o alle Missioni Estere. E come non pensare a Guglielmo Marconi, chiamato da Achille Ratti ad aprire Radio Vaticana?

Anche a Desio, le celebrazioni furono in grande stile. Monsignor Giovanni Bandera, mitico parroco di Desio, istituì il Comitato per le onoranze a Sua Santità. Assieme a lui, al tavolo dei lavori, sedeva il sindaco Pierino Lissoni (un altro personaggio mai dimenticato a Desio), il senatore della Repubblica Mario Longoni, la superiora della Casa Provincializia delle Ancelle della Carità Diletta Colosio, il rettore del Collegio don Carlo Vismara e perfino il tenente dei carabinieri Angelo de Biasi. Impossibile ricordarli tutti: erano in tutto 56 autorità, e nessuno era meno che importante.

Ogni giorno, per tutto il mese di maggio, ognuna delle classi elementari portò un fiore sul monumento di Pio XI. E, il 30 maggio, a celebrare la messa di suffragio in Basilica, arrivò niente di meno che l’arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI. Il 31 maggio, alle 8 del mattino, ora della sua nascita, tutte le campane della città suonarono a festa e tutte le fabbriche e i negozi e le attività pubbliche e private si fermarono un minuto. Il 29 settembre fu benedetta una nuoca chiesa, dedicata a San Pio X. E il 6 ottobre Montini tornò a Desio: questa volta per commemorare il Papa della Conciliazione. E infine, dal 18 al 21 ottobre, Monsignor Bandera guidò a Roma un folto pellegrinaggio di desiani: dopo la messa sulla tomba del loro concittadino più illustre, furono ricevuti dal successore di Achille Ratti, Pio XII, e gli donarono una Autobianchi Bianchina.

Oggi, i festeggiamenti sono ben più sobri: ma di sicuro la figura di Pio XI non è stata dimenticata e si punta di più a valorizzarne gli straordinari valori umani e spirituali, sia con una incessante attività di ricerca scientifica, storica e divulgativa, sia portando avanti la complessa causa di beatificazione.

Marco Mologni


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