Una tendopoli per profughi nel Comune più leghista della Brianza?

LAZZATE - Il sindaco Loredana Pizzi, nei giorni scorsi, ha ricevuto una telefonata dai Carabinieri per conto della Prefettura: lo scopo era quello di verificare la disponibilità a ospitare una tendopoli provvisoria per accogliere i profughi nel borgo.

La vicenda ha dell'incredibile. E se l'idea dovesse prendere corpo, non osiamo immaginare lo scontro istituzionale che livelli potrà raggiungere: a Lazzate, il Comune più leghista della Brianza monzese, quello dove i lumbard, dal compianto Cesarino Monti in poi dominano incontrastati, potrebbe essere allestita una tendopoli per dare rifugio ai profughi. Agli extracomunitari, a quelli che il segretario leghista Matteo Salvini continua a definire clandestini visto che spesso non arrivano da zone di guerra.

L'idea, naturalmente, non è dell'amministrazione comunale. E lo stesso sindaco Loredana Pizzi è rimasta sbigottita quando ha ricevuto la telefonata dai Carabinieri, per conto della Prefettura, che intendevano sondare il terreno per verificare la disponibilità del primo cittadino.

"Ho provato sconcerto - racconta il sindaco - sgomento, incredulità. Ho avuto persino il dubbio che si trattasse dell’opera di un mitomane. In un primo momento ho pensato addirittura ad uno scherzo, il modo informale di contattarci, l’inusuale insistenza, la richiesta di risposta immediata. Per questo motivo ho richiamato immediatamente la locale stazione dei Carabinieri, dove però mi è stato confermato che effettivamente la chiamata era arrivata da loro, che sono stati incaricati di contattare i sindaci della zona".

"Il personale dell’Arma - aggiunge Pizzi -, seppur con il consueto garbo e gentilezza che sempre mi riservano, è stato molto insistente nel sollecitare una mia immediata risposta, sottolineando che in caso avessi manifestato l’indisponibilità a mettere a disposizione spazi idonei, la Prefettura si sarebbe riservata una verifica a posteriori. Le intenzioni e le richieste manifestate durante la telefonata sono sembrate surreali: l’interlocutore è arrivato addirittura a “segnalarmi” dei luoghi e zone specifiche che a suo dire potevano potenzialmente accogliere gli immigrati. E’ stata proposta l’eventuale disponibilità di un terreno adiacente le scuole medie in via Laratta e la vecchia piazza del Mercato. Lo scopo? Allestire una tendopoli provvisoria”.

Il sindaco, com'è facilmente intuibile, ha risposto in modo negativo affermando che non ci sono luoghi idonei nel Comune di Lazzate ad ospitare immigrati extracomunitari, tantomeno allestire tendopoli estemporanee. “Non è ammissibile che lo Stato scarichi la propria inefficienza sulle spalle delle nostre piccole comunità locali, già alle prese
con le crescenti ed esorbitanti richieste economiche da parte dello stesso Stato. Il nostro Comune non riceve un euro da Roma, anzi siamo noi a finanziare le casse pubbliche, solo quest’anno con 380 mila euro, dovendo poi farci bastare le restanti risorse per gestire e risolvere le tante difficoltà che siamo chiamati ad affrontare. Sarebbe offensivo, oltreché scandaloso, che ora lo Stato pensasse pure di scaricarci i suoi problemi. Resisteremo con ogni mezzo”.

Duro anche il commento dell’assessore alla sicurezza e consigliere provinciale Andrea Monti: “Questa è una plateale provocazione, lo Stato attraverso la lunga mano della Prefettura vuole installare una tendopoli proprio nel comune simbolo della Lega, la nostra Lazzate. Un atteggiamento irresponsabile, ma non pensino di intimidirci, siamo pronti a difenderci con ogni mezzo. Ricordo solo che a Lazzate i prefetti non hanno mai avuto grandi fortune”.

L’allusione va al precedente del 1999 in cui l’allora Prefetto Sorge di Milano sospese il primo cittadino Cesarino Monti, ma fu poi costretto a reintegrarlo a furor di popolo e fu presto sostituito anche nel ruolo di Prefetto.

"Se il Governo italiano è completamente allo sbando – prosegue Monti - visto che la Prefettura di Monza sta chiamando alberghi e comuni per cercare di scaricare immigrati su tutto il territorio provinciale, sia chiaro che Lazzate non è disposta a divenire complice di questo sistema disumano di
trattare persone disperate”.

Sulle barricate anche il vicesindaco e assessore ai Servizi sociali, Giuseppe Zani: “Pensare di realizzare tendopoli dove far bivaccare disperati che vengono attirati solo per l’interesse di chi è chiamato a gestire questi centri è davvero vergognoso. Se poi aggiungiamo che lo Stato è latitante quando c’è da aiutare i nostri cittadini in difficoltà, mi spiegate voi con che faccia potrei giustificare che a Lazzate lo Stato ha deciso di spendere soldi pubblici solo per aiutare immigrati extracomunitari, e che noi dobbiamo arrangiarci? Qui si scherza con il fuoco”.