Effetto domino in Giunta: dopo Venturini lascia anche Moscatelli

LENTATE SUL SEVESO - Questa sera al centro civico di Camnago una nuova seduta di Consiglio comunale, ma con un solo punto all'ordine del giorno: le dimissioni di Enrico Moscatelli Spinelli. Il vicesindaco, pochi giorni dopo l'annuncio della nuova composizione della Giunta, ha deciso di lasciare il suo incarico rimettendo le deleghe nelle mani del sindaco Rosella Rivolta.

Nuovi cambiamenti nella Giunta comunale: a pochi giorni dalle dimissioni di Laura Venturini, ha presentato le dimissioni anche il vicesindaco Enrico Moscatelli Spinelli. Questa sera alle 20.30, nella sala civica di via Monte Santo, la seduta di Consiglio comunale convocata d'urgenza con un solo punto all'ordine del giorno: la sua sostituzione.

Sono davvero dimissioni improvvise, quelle di Moscatelli, e che fanno davvero male. Sarà difficile giustificarle con impegni professionali. E, soprattutto, rimettono ancora in discussione le deleghe quando il sindaco Rosella Rivolta era riuscita a trovare una quadratura alla Giunta.

Laura Venturini aveva lasciato i Servizi sociali. Adducendo come motivazione, proprio quella dei motivi professionali. Come vuole la prassi. In Giunta la chiamata di Gianfranco Borin: non però al posto rimasto scoperto dei Servizi sociali, bensì al Bilancio. Chiedendo al vicesindaco Moscatelli di fargli spazio per farsi carico lui del settore sociale.

Sembrava tutto a posto. A parte qualche intoppo burocratico per incompatibilità da risolvere, nella seduta del 15 gennaio il primo cittadino ha potuto comunicare ufficialmente la nuova composizione. Poi la sorpresa: dieci giorni più tardi Moscatelli si è dimesso, sia dal ruolo di assessore sia dal Consiglio comunale.

Notizia che è stata rivelata da Massimiliano Costantin (capogruppo di Lentate Popolare) a sole quarantott'ore di distanza. Aveva ragione, non erano solo voci di corridoio. Oggi il Consiglio comunale ne prenderà atto. Mentre Costantin, spiffera un'altra voce di palazzo: pare che il nuovo vicesindaco sia Marco Cappelletti. Verità o provocazione?