Limbiate: l'Avis non era stata avvisata dell'arrivo dei profughi nell'edificio
"C'è qualcuno che non ha capito che non si scherza con la salute". Commento breve e lapidario quello espresso dall'Avis provinciale di fronte alla notizia dell'arrivo dei profughi nello stesso edificio in cui viene fatta la raccolta del sangue. E il destinatario, visto chi ha preso la decisione, anche se non nominato sembra davvero chiaro:
Gigi Ponti, presidente della Provincia di Monza e Brianza, che ha scelto di concedere quei 570 metri quadrati per l'emergenza profughi e ...
"C'è qualcuno che non ha capito che non si scherza con la salute". Commento breve e lapidario quello espresso dall'Avis provinciale di fronte alla notizia dell'arrivo dei profughi nello stesso edificio in cui viene fatta la raccolta del sangue. E il destinatario, visto chi ha preso la decisione, anche se non nominato sembra davvero chiaro:
Gigi Ponti, presidente della Provincia di Monza e Brianza, che ha scelto di concedere quei 570 metri quadrati per l'emergenza profughi e dare alloggio gratuito ai cittadini che richiedono protezione politica. L'Avis non sembra proprio farne una questione di numeri: poco importa che siano 30 o 50, che restino venti giorni per volta oppure un mese. E, tantomeno, non si permette di contestare l'altruismo e il gesto umanitario: non sarebbe l'Avis, altrimenti, quell'associazione che tutti apprezzano e rispettano perché proprio sull'altruismo, sulla generosità, sull'attenzione verso il prossimo basa la sua attività. Tuttavia non nasconde il fatto che nessuno ha preso l'iniziativa di contattarla per 'condividere' questa iniziativa. Non c'era da chiedere alcun permesso, ma un parere spassionato forse sì. Almeno per quanto riguarda la compatibilità della presenza in quel luogo di sangue e provette a pochi metri di distanza da persone che, sebbene bisognose, in molti casi sono portatrici di virus e malattie. L'accostamento era stato fortemente criticato nei giorni scorsi anche da
Andrea Monti, capogruppo consiliare della Lega Nord, che aveva giudicato folle questa scelta evidenziando quanto possa rivelarsi rischiosa oltre che inopportuna. L'Avis provinciale, senza entrare in questione politiche con le competono, pare davvero sbigottita per la decisione presa: "C'è qualcuno che non ha capito che non si scherza con la salute".
Gigi Ponti, presidente della Provincia di Monza e Brianza, che ha scelto di concedere quei 570 metri quadrati per l'emergenza profughi e dare alloggio gratuito ai cittadini che richiedono protezione politica. L'Avis non sembra proprio farne una questione di numeri: poco importa che siano 30 o 50, che restino venti giorni per volta oppure un mese. E, tantomeno, non si permette di contestare l'altruismo e il gesto umanitario: non sarebbe l'Avis, altrimenti, quell'associazione che tutti apprezzano e rispettano perché proprio sull'altruismo, sulla generosità, sull'attenzione verso il prossimo basa la sua attività. Tuttavia non nasconde il fatto che nessuno ha preso l'iniziativa di contattarla per 'condividere' questa iniziativa. Non c'era da chiedere alcun permesso, ma un parere spassionato forse sì. Almeno per quanto riguarda la compatibilità della presenza in quel luogo di sangue e provette a pochi metri di distanza da persone che, sebbene bisognose, in molti casi sono portatrici di virus e malattie. L'accostamento era stato fortemente criticato nei giorni scorsi anche da
Andrea Monti, capogruppo consiliare della Lega Nord, che aveva giudicato folle questa scelta evidenziando quanto possa rivelarsi rischiosa oltre che inopportuna. L'Avis provinciale, senza entrare in questione politiche con le competono, pare davvero sbigottita per la decisione presa: "C'è qualcuno che non ha capito che non si scherza con la salute".
uncittadino :
Una campagna indegna contro i profughi. ecco cosa traspare da questo articolo. I profughi portatori di malattie e virus ? Ma si sa di cosa si sta parlando ? I profughi sono "portatori" come lo può essere qualsivoglia cittadino o essere umano, compresi i residenti in questa brianza. Certo, che se si vuole spargere a priori altri germi, quelli dell'intolleranza e delle bufale o dei luoghi comuni, allora abbiamo capito qual'è l'obiettivo. Vorrei far notare che i profughi che già arrivano in brianza o arriveranno nel futuro centro di accoglienza, sono già stati sottoposti ad un primo screening generale per appurare malattie. Smettiamola con queste misere campagne utili a raccattare qualche voto. | martedì 05 maggio 2015 12:00 Rispondi