Limbiate: un tecnico informatico nostro concittadino nella banda dei portavalori

Di professione era tecnico informatico e non ha mai avuto problemi con la giustizia ma, rimasto senza lavoro, ha pensato di aggregarsi alla banda dei portavalori visto che alcuni del gruppo erano suoi conoscenti. E' la rivelazione choc di Luisa Zanetti, procuratore aggiunto della Repubblica di Monza, dopo l'arresto di dei componenti della banda avvenuta grazie ai Carabinieri di Monza. Una banda  di 12 persone che, secondo l'accusa, è guidata dl pluripregiudicato genovese Giovanni Misso (...

Di professione era tecnico informatico e non ha mai avuto problemi con la giustizia ma, rimasto senza lavoro, ha pensato di aggregarsi alla banda dei portavalori visto che alcuni del gruppo erano suoi conoscenti. E' la rivelazione choc di Luisa Zanetti, procuratore aggiunto della Repubblica di Monza, dopo l'arresto di dei componenti della banda avvenuta grazie ai Carabinieri di Monza. Una banda  di 12 persone che, secondo l'accusa, è guidata dl pluripregiudicato genovese Giovanni Misso (condannato all'ergastolo nel 1981 per l'omicidio di un carabiniere, latitante però dal 2001) e davvero specializzata nei colpi messi a segno nei confronti dei portavalori. Azioni tutt'altro che improvvisate, messe a segno con armi anche da guerra, materiale mimetico di ogni tipo. Malviventi che non si facevano scrupoli nel mostrarsi particolarmente violenti e che, spesso, pare che agissero sotto l'effetto di droga. Le indagini, iniziate dopo il colpo da 120 mila euro davanti all'ufficio postale centrale di Cesano Maderno nel mese di agosto, tassello dopo tassello hanno consentito di ricostruire i nomi e i volti dei componenti della banda. Le rapine, stando a quanto è emerso durante l'attività investigativa, non erano localizzate in un punto ben preciso: la banda avrebbe agito non solo nell'area di Milano, ma anche in Liguria, nelle Marche e perfino oltreconfine in Svizzera. Sei componenti della banda erano già stati arrestati nei mesi scorsi. Gli altri sono stati acciuffati nei giorni scorsi. L'accusa, tra tutti e dodici, è di associazione per delinquere, favoreggiamento personale, porto di armi clandestine, rapina pluriaggravata, ricettazione, sequestro di persona, tentato omicidio, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione di segni distintivi in uso alle forze di polizia.