Monza: gli avvocati, preoccupati, scrivono al Governo

Una pagina e mezzo con  un obiettivo  immediato.  Indurre l’esecutivo a  cambiare idea  e a cancellare dal piano “Destinazione Italia” le due misure sulla giustizia contenute al punto 13: il trasferimento delle controversie commerciali dai Tribunali territoriali a quelli delle Imprese attivi solo nei capoluoghi di Regione e la concentrazione delle cause civili con sede all’estero  nei tre fori di Milano, Roma e Napoli. E’ quanto contenuto  nel  document...

Una pagina e mezzo con  un obiettivo  immediato.  Indurre l’esecutivo a  cambiare idea  e a cancellare dal piano “Destinazione Italia” le due misure sulla giustizia contenute al punto 13: il trasferimento delle controversie commerciali dai Tribunali territoriali a quelli delle Imprese attivi solo nei capoluoghi di Regione e la concentrazione delle cause civili con sede all’estero  nei tre fori di Milano, Roma e Napoli. E’ quanto contenuto  nel  documento trasmesso in giornata al Presidente del Consiglio,

Enrico Letta e ai suoi Ministri  a firma del Presidente dell’’Ordine degli Avvocati,

Francesca Sorbi,  del Presidente della   Provincia di Monza e della Brianza,

Dario Allevi,  della Camera di Commercio,

Carlo Edoardo Valli e del Presidente di Confartigianato,

Gianni Barzaghi. Pur condividendo  in generale lo spirito organico  del progetto  dell’ Esecutivo,  rivolto ad attrarre investimenti esteri e a promuovere la competitività delle imprese italiane, gli esponenti del mondo istituzionale, imprenditoriale e professionale brianzolo bocciano senz’appello le misure riguardanti il settore giustizia. La principale criticità  riguarda l’estensione delle transazioni commerciali ai Tribunali delle Imprese, un provvedimento che di fatto va a spogliare  tutti i Tribunali non sedi di distretto di Corte d’Appello  della maggior parte del contenzioso complessivo  svolto attualmente. “In Lombardia,  si determinerebbe una concentrazione sul tribunale delle Imprese di Milano di oltre il 50% delle cause di cui si occupano i Tribunali di Monza, Como, Lecco, Sondrio e Busto Arsizio, Varese, Lodi, Pavia, Vigevano e Voghera”- si legge nel testo redatto dagli avvocati monzesi, promotori dell’iniziativa.  Un proposito che,  se venisse attuato, lontano dal raggiungere lo scopo dichiarato di “creare un canale efficiente di accesso alla giustizia per gli investitori”, andrebbe ad ingolfare ancor più il Tribunale delle Imprese di Milano, rendendolo incapace di evadere le pratiche in tempi adeguati, in quanto  già sovraccarico di una mole di lavoro incompatibile con l’organico dei magistrati e del personale amministrativo in servizio.  Indici puntati anche contro l’altra misura contenuta al punto 13, relativa al raggruppamento  nei soli tre fori di Milano, Roma e Napoli di tutte le cause civili che coinvolgano società con sede principale all’estero. Preoccupati per le conseguenze negative che questi provvedimenti  comporterebbero sul tessuto economico sociale e sul territorio con il progressivo impoverimento dell’economia locale,  della piccola e media impresa, delle famiglie e dei cittadini  già oppressi dalla recessione, i sottoscrittori del documento  oltre a chiedere di non dar seguito all’ampliamento del Tribunale delle Imprese, invitano il Governo a dar vita ad un intervento complessivo sul sistema giustizia, attraverso un progetto di ampio respiro, senza ricorrere a provvedimenti  “spot”  che, in questi ultimi anni,  hanno solo peggiorato il funzionamento della giustizia civile.