A Monza l’hotel del degrado: ecco il reportage dalla ex Fossati Lamperti

MONZA - Un giro alla ex Fossati Lamperti con tanto di macchina fotografica per documentare la situazione e chiedere di nuovo, a gran voce, un intervento. Lo ha fatto un lettore che ha voluto inviarci alcune immagini e manifestare il suo sdegno

Non c’è bisogno di tante parole: le immagini parlano da sole. Il rudere abbandonato della Fossati Lamperti a Monza trasformato per l’ennesima volta in rifugio di sbandati, senzatetto e tossicodipendenti.

I residenti non ne possono più chiedendo maggiori controlli e l’ennesimo sgombero in attesa che quella ex fabbrica dismessa che un tempo ospitava centinaia di operai venga davvero rilanciata.

Ed è proprio un residente, che naturalmente ci chiede di rimanere nell’anonimato, che ha inviato queste immagini alla nostra redazione. Nulla di nuovo per chi conosce il problema. È da anni che l’area dell’ex Fossati Lamperti (per altro vicino ai distaccamenti di diversi uffici comunali) si trova in questo stato.

Dal racconto di chi abita a poche centinaia di metri da quei ruderi si raccoglie un ritratto di un’area tutt’altro che abbandonata.

“C’è invece un continuo via vai – ci riferisce il lettore – soprattutto in alcune ore. Entrano saltando dalla recinzione di un condominio e da quella della Protezione civile, poi si intrufolano in quello che hanno trasformato in un hotel”.

Non vi consigliamo di visitarlo, naturalmente non gli diamo neanche una stella. Non solo c’è il pericolo di farsi male ferendosi magari con una delle siringhe abbandonate per terra. Ma si potrebbe incappare in qualche “residente” per nulla felice della presenza degli intrusi.

Basta osservare le fotografie per scorgere segnali di vita e di una presenza quotidiana: piatti di plastica abbandonati per terra, bicchieri, bottiglie, persino una mountain bike colorata probabilmente mezzo di spostamento di qualche “inquilino”, resti di pasti frugali. E poi l’angolo relax con un vecchio divano posizionato proprio al centro del capannone probabilmente giaciglio di qualche sbandato. L’area montacarichi trasformata in immondizia dove sono accatastati anche vecchi vestiti. C’è persino un vecchio passeggino e uno stendi panni, forse a testimonianza della presenza di una donna e di un bambino. Chi non dorme sul divano si è sistemato nell’angolo notte. Un vecchio materasso ricoperto da lenzuola sporche gettato su teloni, riparato da una tenda e da alcune casse di legno. Su quel letto il malcapitato non solo dorme, ma mangia e beve  perché proprio accanto sono ben visibili i resti di un pasto.

Il tutto tra lastre di amianto, infissi rotti, mucchi di immondizia a di siringhe. Ma adesso i residenti chiedono un intervento: serio e rapido.

“La situazione è nota – prosegue il lettore – D’inverno per scaldarsi si accendono i falò. È un continuo via vai di spacciatori, di tossicodipendenti  che si iniettano anche alla luce del sole. L’accesso è facile e anche di giorno si vede gente che entra ed esce da quegli spazi”.

È da anni che i residenti di San Rocco lamentano la situazione: l’anno scorso nella ex fabbrica viveva persino una famiglia con un minore poi presa in consegna dai servizi sociali.

Oltre a numerosi extracomunitari e senzatetto. Dopo le lamentele rapidi gli interventi di sgombero ma i residenti chiedono sicurezza e pulizia tutto l’anno.

Barbara Apicella


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