Casa Pound irrompe in Consiglio comunale: "Basta business dell'accoglienza"

MONZA - Un'irruzione durante il Consiglio comunale per dire basta all'accoglienza dei migranti e alla creazione di ghetti in città. Gli attivisti di Casapound ieri hanno srotolato uno striscione e fatto sentire la loro voce durante la seduta

Una ventina di persone e uno striscione che rivelava in modo eloquente il loro pensiero: "Basta business dell'accoglienza". E' stato srotolato ieri sera dagli attivisti di Casa Pound che hanno fatto irruzione in Consiglio comunale a Monza per fare sentire la loro voce contro il sindaco Roberto Scanagatti e la gestione dei migranti.

"L'amministrazione comunale - hanno dichiarato a gran voce in aula - non fa altro che alimentare il business che serve solo per arricchire cooperative e associazioni. Passate una mano sulla coscienza. Pensate a tutelare il diritto alla casa dei cittadini monzesi. Non è con le promesse che potete riscattare la vergogna di tre quartieri: via Asiago, via Manzoni e via Veneto, in cui avete creato dei ghetti con gli immigrati clandestini sul vostro territorio".

"È inammissibile – spiega Massimo Trefiletti, responsabile di CasaPound Milano - che in un condominio abitato da poche famiglie vengano alloggiati quasi cento profughi, trasformando inevitabilmente la zona in un vero e proprio ghetto, in cui gli italiani sono condannati a diventare estranei in casa loro. Nella stessa situazione sono costretti a vivere anche i residenti di via Veneto e della più centrale via Manzoni, per non parlare del degrado e degli episodi di criminalità e spaccio che interessano la zona della Stazione. Non è più accettabile che i cittadini diventino le vittime da sacrificare sull’altare di un business che si maschera da 'politica dell’accoglienza', ma in realtà serve solo a ingrassare le cooperative di turno".


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