Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma: la Cgil chiede chiarezza e garanzie

MONZA - Forte preoccupazione per la salvaguardia dei posti di lavoro alla Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma: è stata espressa nei giorni scorsi dal sindacato Funzione pubblica Cgil che chiede tutele e invoca un intervento della Regione

La Cgil interviene sulla vicenda Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma auspicando in una rapida soluzione del problema che sta preoccupando i lavoratori. Giovedì mattina è stata convocata una conferenza stampa durante la quale i vertici del sindacato hanno presentato la loro posizione in merito alla vicenda che riguarda un debito (che dovrebbe oscillare tra i 10 e i 18 milioni di euro) della Fondazione nei confronti dell’ospedale San Gerardo.

La vicenda è arrivata  sui banchi del Pirellone. La Fondazione che dal 2007 gestisce il comparto materno infantile del nosocomio monzese ha seri problemi economici e ha già presentato un piano di rientro ai vertici della Regione.

Ma i sindacati non sono solo preoccupati per l’aspetto economico, ma soprattutto per la salvaguardia dei posti di lavoro e del mantenimento nell’erogazione di un servizio di eccellenza riconosciuto a livello internazionale.

In merito alla vicenda occupazionale è intervenuto Walter Palavarini, segretario generale del sindacato funzione pubblica Cgil Mb: “È necessario risolvere questo problema in tempi rapidi, in modo chiaro e trasparente”.

Il segretario generale della Cgil di Monza e Brianza, Maurizio Laini, auspica una rapida soluzione politica da parte di Regione Lombardia e un intervento di verifica dell’Ats (ex Asl) scongiurando l’arrivo della Guardia di Finanza. Sottolineando inoltre alcune criticità di questa sperimentazione che fin dall’inizio era stata bocciata dalla Cgil.

“Le  attività che Fondazione ha promosso in questi anni sono meritorie, ma ad oggi non possono più essere sostenute. Il piano di rientro presentato dalla Fondazione è aleatorio con un recupero dei crediti presunti. È necessario un intervento politico da parte della Regione Lombardia altrimenti difficilmente questa diatriba avrà un esito positivo. Al San Gerardo sono venuti a mancare milioni di euro di risorse”.

La Cgil auspica quindi in un ridimensionamento delle attività della Fondazione MBBM facendo rientrare alcuni servizi sotto la gestione del San Gerardo e garantendo comunque la continuazione e la qualità dei servizi fino ad oggi erogati. Laini ipotizza infatti di lasciare a Fondazione solo il comporto oncoematologico sostenendolo comunque con risorse pubbliche.

La preoccupazione principale resta quella del personale, annunciando la volontà di molti dipendenti della Fondazione di cercare lavoro altrove.


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