Il coraggio di non mollare: Loredana dopo una vita in mezzo ai vestiti ora sforna pizze e dolci

MONZA - La storia che vi raccontiamo questa domenica è fatta di tenacia. E' quella di Loredana Tonello che, all'età di 53 anni, preso atto dell'impossibilità di proseguire la storica attività di famiglia, ha chiuso la merceria. Ha frequentato corsi e ora è ancora nel quartiere. A sfornare pizze e dolci

Piuttosto che abbassare definitivamente la saracinesca del negozio di famiglia, riprendere in mano il suo curriculum e inviarlo – con poche speranze – ad aziende e uffici, di vedersi chiudere la porta in faccia dai colleghi commercianti alla ricerca di una commessa perché la sua età penalizza la sua esperienza, ha deciso di rimettersi in gioco.

E quel negozio di periferia riaprirlo offrendo un prodotto diverso. Oggi ci vuole coraggio ad aprire un’attività commerciale ma lei di coraggio ne ha da vendere e quello che agli occhi di tanti poteva sembrare un azzardo si è invece dimostrata una scelta azzeccata.

Oggi vi raccontiamo la storia di Loredana Tonello, 53 anni, da una vita dietro al bancone del negozio di merceria e abbigliamento aperto quarant’anni fa dai genitori e oggi anima, con la sorella Roberta, del panificio Pan per Focaccia in viale Libertà 93.

Una storia come tante quella di Loredana, che rispetto alle tante ha però deciso di non mollare il colpo perché a 53 anni si è troppo giovani per andare in pensione ma troppo vecchi per lavorare per altri. Così ha deciso di reinventarsi un’attività a conduzione familiare come quella ereditata dai genitori.

Dopo una vita a vendere mutande ora è diventata fornaia. Una bella storia quella di Loredana che vale la pena, secondo noi, di essere raccontata come monito per coloro che vedono tutto nero e fonte di coraggio per i negozianti che stanno pensando di chiudere bottega.

“Ho sempre amato il mio lavoro, soprattutto il contatto costante con la gente – racconta – I miei genitori hanno aperto il negozio in un quartiere di periferia che stava crescendo e noi siamo cresciuti con la gente del quartiere. Certo, la società era diversa e ricordo ancora qualche cliente che seduta sullo sgabello fuori dalla merceria faceva la maglia”.

Poi il negozio è cambiato e nel 2006 la scelta di trasformare la vecchia merceria in un negozio di abbigliamento. “I prodotti di merceria iniziavano a calare con la diminuzione del numero delle sarte – ha continuato – Così abbiamo deciso di trasformare l’attività”.

Una boutique sotto casa, una bella opportunità per i residenti che – soprattutto quelli non automuniti – avrebbero dovuto prendere l’autobus per andare a fare shopping in centro.

Poi la crisi, sempre più profonda, fino a quando anche Loredana si è vista costretta alla scelta drastica.

“Il commercio on line ha messo in ginocchio il settore dell’abbigliamento – ha proseguito – Non potevamo più andare avanti, ma al tempo stesso non volevo neppure chiudere il negozio. Questa è casa mia, è un punto di riferimento per me, per mia sorella e per tutta la nostra famiglia”.

A quel punto la scelta: di che tipo di attività aveva bisogno il quartiere e soprattutto quel vialone di grande passaggio pedonale e automobilistico?

“Abbiamo fatto una ricerca di marketing e deciso di inaugurare un negozio dove vendere pane, focaccia, pizze, prodotti da forno, dolci e anche qualche prelibatezza di gastronomia”, afferma con orgoglio mostrandoci le pizze appena sfornate.

Ma non è facile per una che per tutta la vita ha venduto capi di biancheria intima mettere le mani in pasta.

“Io e mia sorella non ci siamo perse d’animo – ha continuato – Abbiamo seguito tutti i corsi necessari per aprire l’attività e ci siamo viste catapultate in una nuova esperienza umana e professionale intensa, faticosa e che ci sta dando grandi soddisfazioni. Alle 6 del mattino siamo già in laboratorio per la lievitazione e riusciamo a chiudere solo dopo le 20.30 quando abbiamo terminato le pulizie. Nel vecchio negozio ci alternavamo part time, adesso siamo entrambe full time dietro al bancone. Amo molto questo lavoro, la chimica della lievitazione mi ha conquistato: mi emoziono e gioisco di fronte a un impasto perfettamente riuscito, mi sbizzarrisco a inventarmi pizze e focacce nuove e poi sono molto orgogliosa della pizza imbottita provola e scarola che sforniamo il sabato”.

Non è facile ricominciare, soprattutto a 50 anni, ma Loredana è la dimostrazione che nulla è impossibile. Lei comunque ha una carta in più.

“Un carta che si chiama famiglia – aggiunge –. È fondamentale, è un valore assoluto”.

 Ne è la dimostrazione papà Mario che guarda con orgoglio quelle figlie che con coraggio hanno deciso di rimettersi in gioco.

Barbara Apicella


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