L’esperienza del doposcuola dell’oratorio di San Biagio diventa un libro

MONZA - Oggi alle 18.30, all'oratorio di San Biagio (via Manara), l'esperienza del doposcuola dell’Associazione di volontariato “E-Lab Onlus” diventa un libro: è infatti in programma la presentazione del volume “Agire e pensare all’educazione”

Un progetto nato dall’intuizione e dall’instancabile volontà di alcune mamme che intuirono la necessità del momento: garantire un servizio formativo ed educativo a quei ragazzi che, il pomeriggio, rimanevano a casa da soli perché i genitori erano al lavoro.

Un progetto che nel corso di questi anni si è ampliato, strutturato in stretto contatto con le scuole, le istituzioni e le parrocchie. Oggi quell’esperienza è stata raccolta e raccontata in un libro.

Si intitola “Agire e pensare all’educazione” il volume dedicato al  doposcuola della parrocchia di San Biagio che sarà presentato oggi, martedì 31 gennaio alle 18.30, all’oratorio di San Biagio (via Manara 10) alla presenza di Cristina Tomatis Mauri presidente dell’Associazione di volontariato “E-Lab Onlus” che gestisce il doposcuola e Gerolamo Spreafico pedagogista e formatore dell’Università Cattolica di Brescia e coautore del volume con Giulia Gobbi.

Guardando indietro, agli albori del progetto, si può solo ringraziare quelle mamme che intuirono un bisogno sempre crescente all’interno di una società in continua evoluzione dove l’identikit della mamma anni Settanta e Ottanta era ormai in via di estinzione. Poche coloro che potevano permettersi di rimanere a case, la maggior parte doveva andare al lavoro. Le più fortunate part time, la maggior parte full time.

Da qui la crescente necessità di promuovere momenti di doposcuola in luoghi protetti, come appunto quello dell’oratorio, dove i ragazzi venivano seguiti in un percorso, non solo scolastico, ma anche educativo.

Tutto era iniziato con poche mamme, oggi il doposcuola di San Biagio conta circa 50 volontari e 45 ragazzi provenienti dalle scuole medie e superiori non solo del quartiere ma di tutta la città, indirizzati direttamente dalle scuole, dalla Caritas e dalle parrocchie.

Un modello vincente e soprattutto una straordinaria proposta educativa e di crescita per i preadolescenti e gli adolescenti che, troppo spesso lasciati il pomeriggio a casa da soli, rischiano non solo di trascurare gli studi ma anche di incappare in cattive compagnie.

B.Api.


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