Ultimo round: quattro città della Brianza scelgono il sindaco

Le amministrative 2017 si concludono oggi con il turno dei ballottaggi che riguardano Monza, Lissone, Cesano Maderno e Meda. Ovunque la lotta può essere riassunta in un derby fra centro-destra e centro-sinistra e presenta grande incertezza, testimoniata dalle tensioni di questi giorni, che specie nel capoluogo, ha visto una conclusione di campagna, davvero infuocata..

Sono 179.295 i brianzoli invitati a presentarsi alle urne, nella giornata di oggi, per scegliere il sindaco che dovrà guidarli nei prossimi cinque anni. Oltre al capoluogo Monza (95.596 elettori), al voto anche Lissone (35.215), Cesano Maderno (29.805) e Meda (18.679). 

Situazioni identiche, o quasi. Riassumibili nella classica sfida tra centrosinistra (che arriva da cinque anni di governo in ognuna di queste realtà) e centrodestra intenzionato a riprendersi la poltrona più importante del municipio dopo cinque anni di "pausa".

A Monza è sfida aperta, quasi guerra aperta visti i toni della campagna elettorale, tra il sindaco uscente Roberto Scanagatti e lo sfidante Dario Allevi. Separati da una manciata di voti: 35 alla fine del primo turno, un nonnulla. Basta davvero poco per modificare gli equilibri (accentuare il distacco, o ribaltare la situazione) con il ballottaggio. La posta in palio è alta. Da una parte e dall'altra sono stati portati in città ripetutamente i big. E la tensione era palpabile in entrambe le coalizioni.

A Lissone il sindaco uscente Concettina Monguzzi si presenta al ballottaggio da inseguitrice.  Al primo turno Fabio Meroni, già primo cittadino, l'ha staccata di oltre 400 preferenze raggiungendo il 39,87% dei consensi. Per Monguzzi il 37,36%. Entrambi soddisfatti. Ora si azzera tutto e si riparte da capo.

A Cesano Maderno l'unica differenza. Sfida sì tra centrosinistra e centrodestra, ma non c'è più il sindaco uscente Gigi Ponti. Al suo posto, l'erede designato, Maurilio Longhin che ha ottenuto al primo turno 6.933 voti che corrispondono al 46,05%. staccato di oltre duemila preferenza Luca Bosio che ha ottenuto la fiducia del 32,39% dei cittadini. 

Infine Meda, con il sindaco uscente Gianni Caimi, anche lui all'inseguimento. Il suo rivale è Luca Santambrogio che, al primo turno, è arrivato al 42%. Caimi, a dire il vero, una rimonta l'aveva già fatta cinque anni fa. Sa che al ballottaggio non parte già battuto e che si riparte da zero.

La differenza, alla fine, a questo punto più di tanti discorsi e di tante polemiche, la farà l'astensionismo. E proprio da Meda arriva un insegnamento: si può vincere o perdere anche per un solo voto. Chi rinuncia a votare pensando che i giochi siano ormai fatti, si sbaglia di grosso.


G. Gal.


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