Una cena con Alessio Varisco: uno dei maggiori esperti internazionali di Ordini cavallereschi

MONZA - Un grande studioso, un grande personaggio, una cultura sconfinata. Soprattutto quando si parla di ordini cavallereschi. Il professore Alessio Varisco è uno dei personaggi monzesi stimato in tutta Italia (e anche oltre confine) per la sua conoscenza in materia

Nemo profeta in Patria. Questa citazione calza proprio a pennello ad Alessio Varisco, professore di Monza, uno dei massimi esperti di storia, arte, antropologia sacra e soprattutto ordini cavallereschi che ci viene invidiato in tutta Italia. Ma non solo. Ma non sempre adeguatamente apprezzato nella sua terra.

Un curriculum di tutto prestigio: tre lauree, una lunga lista di onorificenze in numerosi e prestigiosi ordini cavallereschi alla quale recentemente si è aggiunta anche quella di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferitagli dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Classe 1976, grande appassionato di storia ed arte, cresciuto a pane e cultura (ereditata da mamma Teodolinda Varisco L50 pittrice apprezzata in Italia e all’estero), Alessio Varisco è uno dei massimi studiosi della storia dei templari e delle loro tracce anche nella nostra Brianza.

Si resta a bocca aperta ascoltando i suoi racconti, tutt’altro che accademici, riuscendo a conquistare con un linguaggio semplice – anche se costantemente arricchito da citazioni in latino – l’attenzione e la curiosità degli uditori. Di tutte le età tanto che per i suoi studenti il professor Varisco è un mito che riesce a ipnotizzare anche gli alunni più irrequieti.

La sua arma segreta è, oltre alla profonda conoscenza della materia che lo vede autore di numerose pubblicazioni, soprattutto la passione con la quale trasmette il suo sapere.

È da oltre quindici anni che lo conosciamo e seguiamo a distanza il suo percorso, e più passa il tempo più si affina la conoscenza e soprattutto quella dialettica capace di catalizzare l’attenzione anche dopo una giornata di lavoro o una cena particolarmente succulenta.

Lo abbiamo testato personalmente alcune settimane fa quando all’Hotel de la Ville il professor Varisco ha tenuto la conferenza sulla storia dei templari in Brianza durante una serata conviviale organizzata dal Lions Club Monza Duomo e dal Lions Club Monza Host.

Catapultandoci nella storia e nelle imprese dei templari, di quei “monaci cavalieri” nati nel 1118 e la cui avventura religiosa, militare e umana si è conclusa il 13 ottobre 1307. Passando anche per Monza e per la Brianza.

“Abbiamo la presenza dei templari al Castel Negrino di Aicurzio – ha spiegato – Nel paese c’era un ruscello navigabile utilizzato per trasportare armamenti e foraggio facendo perciò della posizione brianzola una sorta di base logistica dalla quale partivano anche genti e armi”.  

Anche perché forse non tutti sanno che proprio in Brianza ha vissuto “l’ultimo dei templari” il beato Rainaldo da Concorezzo arcivescovo di Ravenna, al quale Varisco è molto legato dedicandogli persino un libro frutto di studi e di ricerche e intitolato “San Rainaldo e la soluzione dei templari” edito nel 2012 con il patrocinio del Comune di Concorezzo.

“Il presule ravennate, brianzolo doc, fu uno strenue difensore dei templari – spiega – Nel 1311 condusse un processo in cui assolse con formula piena i Cavalieri del Tempio, condannando la prassi degli altri vescovi che applicarono, su richiesta del Romano Pontefice intanto trasferitosi ad Avignone, la tortura per estorcere le “confessioni””.

Con Varisco non c’è spazio per la leggenda, ma solo per la storia. Anche per quanto riguarda quelle curiosità solo all’apparenza minori, come per esempio quelle relative all’alimentazione dei templari.

“Per avere muscoli attivi e indossare un’armatura che pesava fino a 40 kg dovevano avere un giusto apporto di carboidrati, proteine e grassi nobili”, ha ricordato.

Una passione per la cavalleria iniziata quando era ancora un bambino e oggi osservandolo nelle vesti di oratore, con quella chioma che rimanda a quella epica dei templari, la domanda è d’obbligo: ma anche lei si sente cavaliere del Tempio?

“Si – risponde senza indugio – ho ricevuto l’iniziazione cristiana attraverso la Cresima e, quindi, anch’io sono un templare. Ricordando la figura di San Bernardo di Chiaravalle che rivestito da Cristo, pur non andando a Gerusalemme scrisse della Città Santa”.

Barbara Apicella

(nella foto: Alessio Varisco, il primo da sinistra, in occasione della cena con i Lions)


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