Una lettera a Sydney per avvisare l'elettore: il Comune gli paga il treno fino a casa per votare

MONZA - Nell'Italia degli sprechi ora abbiamo anche questo episodio. Un giornalista monzese, che si è trasferito a vivere a Sydney, avvisato tramite lettera dal Comune: può tornare a casa in Italia, con viaggio in treno spesato, per esercitare il diritto di voto

Da Sidney a Monza in treno con biglietto andata e ritorno pagato dal Comune per espletare il diritto di voto. Non stiamo scherzando: la comunicazione è arrivata realmente tramite una lettera inviata dagli uffici comunali l’11 maggio (ma arrivata in Australia solo l'1 giugno), firmata Roberto Scanagatti e costata 2,20 euro.

Non ha resistito a postare questa bizzarria tutta italiana il monzese Riccardo Brescianini, lunga carriera come cronista locale a Monza e in Brianza e che da anni si è trasferito all’estero. Precisando fin da subito che la sua non è una critica contro il primo cittadino ma contro questi sprechi tipicamente italiani.

“Siamo un Paese alla frutta – scrive nel post allegando la foto della lettera ricevuta – Il sindaco di Monza mi ha mandato qui in Australia tramite i suoi uffici un magnifico invito avvisandomi delle imminenti elezioni comunali. Hanno speso 2,20 euro (soldi dei contribuenti). Il Comune mi pagherà anche il viaggio in treno per raggiungere Monza (ho diritto ad un biglietto andata e ritorno a tariffa ridotta). Se parto oggi (1 giugno, ndr) forse per l’11 giugno ce la faccio. Ho un solo dubbio: in caso di ballottaggio che cosa faccio? Persevero nel mio senso civico o faccio finta di niente”.

Facendo scatenare immediatamente commenti, risate e anche qualche critica. E a chi ipotizzava che il costo del biglietto del treno fosse relativo al viaggio in Consolato, Brescianini ha ricordato che il voto dall’estero vale solo per le politiche, mentre per le elezioni amministrative bisogna ritornare in Italia. Ribadendo il grande spreco di denaro pubblico. Il cronista monzese è infatti iscritto all’Aire (Anagrafe italiani residenti estero), un registro del quale fanno parte più di quattro milioni di connazionali che per scelta o per necessità lavorative sono stati costretti ad abbandonare l’Italia e che, se hanno la residenza in uno dei Comuni che il prossimo 11 giugno andrà alle urne si sono visti recapitare l’avviso.

L’unica certezza è che Riccardo l’11 giugno non verrà a Monza, facendo risparmiare ai suoi concittadini il biglietto del treno (dopo che i monzesi hanno già sborsato 2,20 euro per inviargli l’avviso in Australia) e soprattutto uno dei setti candidati avrà un voto in meno.

B.Api.


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