Via Asiago, Rifondazione Comunista coi residenti: "No ai ghetti, migranti da dislocare sul territorio"

MONZA - I "distinguo" non mancano: ma anche il Paritito di Rifondazione Comunista, come Forza Nuova, La Destra e la Lega Nord, si schiera al fianco dei residenti di via Asiago. Sostenendo che è inopportuno creare un ghetto e invitando il Prefetto a trovare una soluzione

Via Asiago fa il miracolo riuscendo ad unire destra e sinistra. Anche il Partito di Rifondazione Comunista si schiera dalla parte dei 34 inquilini italiani che da quasi un anno si trovano a convivere forzatamente con oltre 130 migranti.

Incolpando dell’esasperata situazione il Prefetto. Una presa di posizione inaspettata quella del Partito di Rifondazione Comunista che se da un lato comprende la posizione delle 12 famiglie italiane che vivono nella palazzina nella periferia monzese, dall’altra difende gli ospiti che subiscono una cattiva gestione della situazione.

Precisando a chiare lettere in un comunicato stampa che “ci dissociamo dalla “politica gridata” xenofa e razzista di alcuni esponenti della destra cittadina che abdicano al senso di responsabilità nella gestione di questa criticità e ne approfittano per fare propaganda politica tra gli abitanti del quartiere e in città per alimentare e istigare al razzismo e alla xenofobia”.

Ma d’altro canto sono ben consci della situazione di drammaticità che stanno vivendo le famiglie che improvvisamente si sono trovate a dover convivere con oltre un centinaio di migranti.

A questo punto passano la palla al Prefetto nella speranza che trovi rapidamente una soluzione “garantendo tutele sociali e servizi per i rifugiati, fatto su cui fondare una civile convivenza”.

I compagni monzesi  non hanno dubbi: sì all’accoglienza  ma garantendo una civile convivenza e soprattutto non trasformando questo servizio in un business.

E lo dicono chiaramente “Nonostante si possa concedere un giudizio positivo alla gran parte delle cooperative e dei consorzi che hanno in gestione l’accoglienza sul territorio e nonostante l’offerta di posti che questi possono garantire non sia del tutto esaurita, il Prefetto ha preferito aprire, senza alcun limite e controllo, una fetta del mercato a soggetti che vedono l’accoglienza solo come un affare speculativo: immobiliaristi cui finalmente si presenta l’opportunità di riempire qualche alloggio sfitto senza alcuna attitudine né preparazione alla gestione dei servizi necessari per un’adeguata integrazione di queste persone nel nostro territorio”.

Facendo espliciti riferimenti alla situazione di via Asiago: “I migranti sono abbandonati a se stessi, “liberi” di arrabattarsi alla ricerca di un riscatto dalla propria condizione di marginalità sociale, spesso imboccando la via dell’illegalità”.

Una descrizione non certo nuova più volte dipinta dagli stessi residenti e da alcuni fatti di cronaca nera che hanno coinvolto alcuni migranti ospitati nella palazzina di incriminata. E per il Partito di Rifondazione Comunista la colpa sarebbe, per l’ennesima volta, del Prefetto. “Nonostante la situazione il Prefetto è rimasto sordo agli appelli che diverse organizzazioni politiche, con una certa trasversalità, nonché la stessa amministrazione comunale, hanno invocato per trovare una soluzione”.

Lanciando un ultimo appello: sì all’accoglienza ma in maniera oculata e ragionata: “i richiedenti asilo devono essere maggiormente dislocati sul territorio, non si devono creare campi profughi, né ghetti” conclude il comunicato.


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