Il parroco: "Rifugiati nei locali presso il santuario, intervento possibile"

PADERNO DUGNANO - Né sì né no: don Luca Andreini, parroco della comunità dei Santi Nazaro e Celso in Dugnano rivela che nulla si sa riguardo all'arrivo di migranti in parrocchia. Conferma che, come deciso dal consiglio pastorale a settembre, sono stati messi a disposizione locali nei pressi del Santuario dell'Annunciazione in via Piaggio. Con ogni probabilità arriverà una famiglia originaria dell'Afghanistan già da tempo presente in Italia.

L'arrivo di migranti nei locali situati in prossimità del santuario è una possibilità. Molto concreta, a quanto pare, ma non c'è ancora nulla di definito. Né sulle date né, tantomeno, sul numero di persone che saranno accolte. A spiegarlo è il parroco di Dugnano, don Luca Andreini, che ha voluto fare un po' di chiarezza dopo le notizie circolate in città in questi giorni sull'arrivo dei profughi.

Con una premessa: "Finora - afferma il parroco - ci siamo astenuti dal diramare notizie, che non fossero complete e soprattutto certe, perché molti degli aspetti relativi alla possibile accoglienza dei rifugiati sono ancora da definire".

Nell'intervento, pubblicato sul sito della comunità pastorale Beato Paolo VI, don Luca racconta che la parrocchia di Dugnano, "in coerenza con gli intendimenti già espressi dal consiglio pastorale lo scorso settembre, ha confermato la propria disponibilità a mettere a disposizione i locali retrostanti il santuario dell’Annunciazione in via Piaggio".

Si tratta, nelle intenzione della comunità parrocchiale,  di una risposta "al comando evangelico di ospitalità e di servizio; di questo comando di carità si sono fatti eco a più riprese papa Francesco e il nostro arcivescovo cardinale Angelo Scola".

L'iniziativa, che rientra nel bando Sprar (Servizio per richiedenti asilo e rifugiati) del ministero dell’Interno, qui consiste nella disponibilità a ospitare una sola famiglia di rifugiati, anche con lo scopo di favorirne l'inserimento nel tessuto sociale. Si tratta, con ogni probabilità, di un nucleo originario dell'Afghanistan: "Una famiglia numerosa già da tempo in Italia che - spiega il parroco - non potendo più essere ospitata dove è stata fino ad ora, viene ricollocata insieme con altre famiglie nel territorio di alcuni comuni attorno a Milano. Si tratta di persone presenti in Italia come profughi richiedenti asilo. La nostra parrocchia al momento, oltre a non essere certa ufficialmente del loro arrivo, non conosce il nome né il numero preciso e neppure l’età dei componenti della eventuale famiglia".

Qualora dovesse verificarsi questa possibilità, l'accoglienza della famiglia sarà poi gestita dalla cooperativa "Intrecci", che fa parte del consorzio “Farsi Prossimo”, nato nel contesto della Caritas ambrosiana. La cooperativa si occuperà delle questioni logistiche, amministrative, burocratiche e educative legate a questa accoglienza. La cooperativa è riconosciuta come interlocutore del ministero per tutto quanto riguarda l’avvio e la gestione pratica dell’accoglienza. "Anche le spese di gestione - conclude don Luca - sono responsabilità della cooperativa, mentre la parrocchia non riceverà alcun canone di affitto o contributo per aver messo a disposizione la struttura".