Pedemontana: le perplessità di Ponti contro la determinazione di Maroni

Tagliati i primi nastri, restano i dubbi: l'Autostrada Pedemontana apre, nei suoi primi chilometri, ma i sindaci brianzoli continuano ad avere forti perplessità anche sui tempi e suo modi di realizzazione. “Le questioni irrisolte restano parecchie – spiega
Gigi Ponti, Presidente della Provincia di Monza e Brianza, che nei giorni scorsi ha partecipato alla Segreteria Tecnica del Collegio di Vigilanza, alla presenza del nuovo Assessore regionale alle Infrastrutture,

Tagliati i primi nastri, restano i dubbi: l'Autostrada Pedemontana apre, nei suoi primi chilometri, ma i sindaci brianzoli continuano ad avere forti perplessità anche sui tempi e suo modi di realizzazione. “Le questioni irrisolte restano parecchie – spiega

Gigi Ponti, Presidente della Provincia di Monza e Brianza, che nei giorni scorsi ha partecipato alla Segreteria Tecnica del Collegio di Vigilanza, alla presenza del nuovo Assessore regionale alle Infrastrutture,

Alessandro Sorte – Al momento il closing finanziario non c’è e il cronoprogramma rimane nebuloso: per questo continuare ad affermare che la Pedemontana si farà e si farà tutta non basta più”. Un’infrastruttura che collegherà il territorio da Est a Ovest, che sulla carta dovrebbe attraversare 27 dei 55 Comuni MB e che avrebbe dovuto portare più di 25 Km di nuove strade, grazie alle opere di viabilità connessa. Le preoccupazioni del Presidente Ponti, sindaco di Cesano Maderno, riassumono quelle dei sindaci della Brianza interessati dalla tratta B2 della nuova autostrada, ovvero Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano, Lentate sul Seveso, Meda e Seveso. Con la presunta apertura al traffico della B1 fino a Lentate – infatti - la viabilità dell’area risulterebbe congestionata, le code sulla Milano-Meda ingestibili, con le conseguenti inevitabili ripercussioni sulla rete di viabilità comunale. Il Presidente Ponti rinnova l’appello a Regione Lombardia affinché definisca con chiarezza quali risorse è disposta ad anticipare per realizzare le opere connesse, almeno per mitigare gli impatti sulla Milano-Meda. Da parte sua il Governatore

Roberto Maroni non sembra dare peso a queste affermazioni e a queste perplessità: "Era previsto, negli anni passati - ha dichiarato ieri, lunedì 26 gennaio - un piano per arrivare a mettere tutto in esercizio entro il 2018. Andremo in là di un paio di anni perché ci sono state mille difficoltà, però io la voglio fare tutta e sarà fatta tutta, poi anche la Tangenziale di Como e tutta la Teem. E' un impegno straordinario della Regione, abbiamo superato mille difficoltà di carattere finanziario, ambientale, c'è sempre chi protesta ovviamente, però io sono convinto che serve, è un'opera straordinaria e un sogno che comincia a realizzarsi".