"Devo andare al lavoro": disoccupato arrestato per evasione

RENATE - Aveva esibito il libretto di lavoro, la lettera dell'impresa di pulizie che chiedeva di poterlo avere a disposizione durante le ore lavorative. Tutto inventato: il marocchino aveva falsificato i documenti per non rimanere ai domiciliari, ma è stato smascherato

L'idea di rimanere chiuso a lungo tra le mura domestiche, a causa degli arresti domiciliari, non gli piaceva proprio. Un marocchino di 32 anni, residente a Renate, ha aguzzato l'ingegno e si è inventato un posto di lavoro per ottenere il permesso quotidiano per uscire durante la giornata. Il giochetto, però, è durato poco: smascherato dai Carabinieri, è stato arrestato per evasione.

L'extracomunitario aveva fatto tutto come si deve. Non una semplice storia raccontata alle forze dell'ordine o al giudice, bensì aveva perfino esibito un libretto di lavoro e una lettera dell'azienda che, con carta intestata, chiedeva la possibilità di lasciare l'uomo a disposizione nelle ore della giornata per esigenze lavorative.

Il marocchino, però, si è rovinato con le sue mani. Dopo avere ottenuto il permesso dall'autorità giudiziaria, un giorno si è presentato a casa in ritardo. Un quarto d'ora, forse venti minuti. Ma ad attenderlo c'erano i Carabinieri passati per il controllo. A quel punto hanno voluto chiamare il titolare dell'impresa di pulizie per capire il motivo del ritardo. Con grande sorpresa, tuttavia, hanno scoperto di peggio: ovvero che l'impresa di pulizie non esisteva nemmeno. E, di conseguenza, erano falsi sia la lettera esibita per avere il permesso, sia il libretto di lavoro.

Il furbastro è stato subito caricato in macchina e portato alla casa circondariale di Monza con l'accusa di evasione. Per lui, tuttavia, ora c'è una denuncia in più: anche quella di falso in atto pubblico.


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