Il Comune parte civile contro la 'Ndrangheta, risarcito con 300 mila euro

SEREGNO - In seguito alle operazioni "Star Wars" e "Infinito" il Comune di Seregno si era costituito parte civile contro la 'Ndrangheta. La Cassazione, respingendo il ricorso di presunti esponenti della "locale" di Seregno, ha stabilito che il Comune ha diritto a un risarcimento di 300 mila euro.

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi di Fabio Agostino, Tommaso Calello, Gerardo Gambardella e Cosimo Squillacioti. Una vittoria per il Comune di Seregno, parte civile nel processo "Infinito" contro la ‘ndrangheta.

La seconda sezione della Corte Suprema di Cassazione con sentenza del 30 aprile ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei quattro presunti esponenti della "locale" di Seregno e ha confermato il pagamento di 300 mila euro a favore del Comune di Seregno.

Sono sei i processi contro la 'ndrangheta in cui il Comune di Seregno si è costituito parte civile contro clan della ‘ndrangheta nell’ambito delle operazioni "Star Wars" e "Infinito". Dal 2009, quando, primo tra i Comuni della Brianza, Seregno si era costituito parte civile nell’ambito dell’operazione "Star Wars" contro quattro presunti esponenti della ‘ndrangheta che avevano aperto una discarica abusiva sul territorio.

Nell’ambito dell’operazione "Star Wars" il Comune di Seregno si è costituito parte civile contro Ivan Tenca, Fortunato Stellitano, Giovanni Stellitano e Giulio Bralla, condannati dal Tribunale di Monza, con sentenza del 30 novembre 2013, al pagamento a favore del Comune di Seregno della somma di 346 mila euro. 

In sede civile il Comune di Seregno si è costituito parte civile contro Giovanni Stellitano che aveva impugnato la sentenza. La Corte d’Appello di Milano con ordinanza del 12 novembre 2014 ha dichiarato inammissibile l’appello proposto da Stellitano. In entrambi i procedimenti il Comune di Seregno è stato assistito dall’avvocato Pietro Chiaraviglio.

Gli altri procedimenti che hanno visto il Comune di Seregno in prima linea contro i clan della mafia sono: il processo contro Antonino Belnome, considerato uno degli esecutori materiali dell’omicidio Carmelo Novella, assassinato il 14 luglio del 2008 a San Vittore Olona. Belnome è stato condannato con rito abbreviato davanti al GUP del Tribunale di Milano dott. Claudio Castelli, con sentenza definitiva del 16 giugno 2011 a risarcirei danni al Comune di Seregno con condanna generica e una provvisionale di 10 mila euro; il processo contro i membri della «locale» di Seregno condannati con rito abbreviato davanti al GIP del Tribunale di Milano, dott. Roberto Arnaldi, con sentenza del 19 novembre 2011 al risarcimento dei danni al Comune di Seregno con condanna generica, senza provvisionale. Sentenza confermata dalla prima sezione della Corte d’Appello di Milano il 23 aprile 1913 e dalla sesta sezione della Corte di Cassazione del 6 giugno 2014; il processo contro Fabio Agostino, Tommaso Calello, Gerardo Gambardella e Cosimo Squillacioti, condannati con sentenza dell’ottava sezione del Tribunale di Milano del 6 dicembre 2012 a pene detentive e a risarcire il Comune di Seregno per 300 mila euro. La prima sezione della Corte d’Appello di Milano, con sentenza del 28 giugno 2014, e la Corte di Cassazione, con sentenza del 30 aprile, hanno confermato la sentenza di condanna al risarcimento del danno al Comune; processo contro Giuseppe Amedeo Tedesco, Domenico Tedesco, Michael Panajia e altri, condannati cin sentenza del 4 febbraio 2013 della prima sezione della Corte d’Assise di Milano a pene detentive e a risarcire il Comune di Seregno per 10 mila euro. La seconda Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato condanne e risarcimento con sentenza del 23 giugno 2014. In questi procedimenti il Comune di Seregno è assistito dall’avvocato Gianpiero Fagnani.