La città commemora Norma Cossetto e le vittime delle foibe

SEREGNO - Domani l'amministrazione comunale commemora le vittime delle foibe. Una cerimonia sobria per la Giornata del Ricordo, così com'era avvenuto per il Giorno della Memoria. Alle 11 l'ammainabandiera davanti al municipio, poi la deposizione di una corona di fiori davanti alla stele dedicata a Norma Cossetto.

“È una pagina tra le più cupe della storia del nostro Paese, avvolta a lungo nel silenzio e nel buio, come le tante vittime, inghiottite nelle cavità carsiche, le cosiddette foibe, per volere del maresciallo Tito e dei suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia”. Così il sindaco Edoardo Mazza presenta la Giornata del Ricordo, riconosciuta ufficialmente nel 2004, con la legge numero 94, in memoria dei martiri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata.

Domani, mercoledì 10 febbraio alle 11 si svolgerà la cerimonia dell’ammainabandiera in via Umberto I, di fronte al palazzo municipale. Alle 11.30 deposizione di una corona di fiori alla stele in memoria di Norma Cossetto all’interno del parco di via Reggio, sulle note eseguite da una rappresentanza dell'orchestra della scuola “Don Milani” e sulle parole degli studenti delle scuole di Seregno

Fra il 1943 e il 1947 oltre 10 mila persone furono gettate vive o morte nelle foibe. Un genocidio che non teneva conto di età, sesso e religione. “Tra gli ‘elenchi della morte’ – racconta il sindaco – una storia rimane impressa nella memoria per la sua efferatezza: quella di Norma Cossetto, la ragazza che disse no. E, per questo, fu torturata e uccisa”.

Norma Cossetto era una studentessa istriana di ventitré anni, iscritta alla facoltà di lettere e filosofia all'Università di Padova, che non volle aderire al movimento partigiano. Per questo fu arrestata e condotta all’ex caserma della Finanza di Parenzo, città situata sulla costa occidentale della penisola istriana. Dopo essere stata sottoposta a sevizie di ogni genere, nella notte tra il 4 e 5 ottobre del 1943, insieme ad altri prigionieri, fu portata a piedi a Villa Surani, oggi Tinjan in territorio croato, e lì gettata, probabilmente ancora viva, in una foiba. L’8 febbraio 2005 l'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le concesse la medaglia d'oro al valor civile.

La spirale di violenza esplode dopo la firma dell’armistizio, l’8 settembre del 1943: mentre le truppe tedesche assumono il controllo di Trieste, Pola e Fiume, il resto della Venezia Giulia passa nelle mani dei partigiani slavi, che si vendicano contro i fascisti e gli italiani, considerati possibili oppositori del regime comunista e dell’annessionismo jugoslavo. Il 13 settembre 1943, nel comune di Pisino, viene proclamata unilateralmente l’annessione dell’Istria alla Croazia e i partigiani dei Comitati di liberazione improvvisano tribunali che emettono centinaia di condanne a morte.

Il programma della Giornata del Ricordo è promosso dal Comune di Seregno in collaborazione don l'Anvgd (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - Comitato di Monza e Brianza).