Organya, lo slow market biologico dalla filiera corta

SEREGNO - I prodotti (sfusi) in vendita arrivano da dietro l'angolo. Ma è così anche per gli arredi. Una filiera davvero cortissima e a tutto campo per Organya, lo slow market dedicato al biologico che ha aperto in via Milano

Andamento lento. Rallentare per scoprire i dettagli e le ricchezze di un territorio. E’ questa la filosofia di Organya, lo slow market di prodotti biologici che ha aperto sabato a Seregno in via Milano, 43 (angolo via Mosé Bianchi). Nel negozio dal design minimalista ideato da Sara Varenna, il brand manager Stefano Givani ha privilegiato prodotti dalla filiera il più possibile corta: "Perché acquistare l’acqua a Napoli, quando ne abbiamo di buonissima dietro casa? Così, sugli scaffali, a disposizione di un cliente ricercato e desideroso di prodotti biologici dalla filiera certa, ma con una attenzione anche al portafoglio, ecco un miele nato a Besana Brianza".

La birra? Ottima, con etichette rare, e arriva da Seregno. E le – introvabili - creme di verdura in bottiglia? Scoperte a Guanzate.

Lo spazio dedicato ai migliori produttori, scovati con pazienza certosina sul territorio, è molto ricco: dai sughi alla pasta, ma anche ai detersivi, e perfino ai cosmetici e alla cartoleria. Qui (e solo qui) è facile trovare prodotti made in Brianza. Mentre è impossibile trovare oggetti made in China.

"Il nostro motto è bio con logica – spiega Stefano Givanti -. Abbiamo cercato i produttori migliori, concedendoci il lusso di lasciarci affascinare dalla passione, dalla qualità, dal gusto, dai progetti sociali. Con un’attenzione particolare ai produttori sui territori di riferimento". Scelte che – anche per chi vende – richiedono un supplemento di tempo in più rispetto agli assortimenti più prevedibili.

Ma non c’è "ritorno al futuro" che non comprenda uno sguardo al passato. Così, come una volta, nell’area "poco pack" è possibile trovare i prodotti sfusi. In gigantesche anfore trasparenti, i mille colori della natura fanno bella mostra di sé: sono 80 i prodotti che è possibile acquistare sfusi: pasta, riso, cereali, legumi, frutta essiccata, caramelle: finalmente si può comprarne esattamente quanto ne serve. Non un grammo in più, non uno in meno. Senza più il cartone da buttare via, che inquina pure.

Nella babele del gusto, c’è uno scaffale per ognuna delle filosofie alimentari oggi imperanti: i vegani e i celiaci, i vegetariani e i vegetaliani, i fruttisti e i crudisti. "Ognuno qui – aggiunge Givani - può fare la spesa e sentirsi a casa propria". E infine, c’è un’area social: non al di là della casse, ma dentro il negozio. Tavoloni su cui gustare primi piatti, cucinati sottovuoto (una tecnica che mantiene succhi, sapori e che si conserva in maniera naturale). Ma chiunque può acquistare frutta e verdura fresca e chiedere che sia trasformata in un estratto. Oppure prendere due birre dal frigo, acquistare una manciata di anacardi e farsi un aperitivo su misura". Un’idea rubata da New York e da Londra che ora è qui, dietro casa.

Marco Mologni


Vuoi ricevere le notizie nella tua mail? Iscriviti alla newsletter: clicca qui
(in base alle impostazioni del tuo gestore potrebbe finire in caselle diverse dalla "Posta in arrivo")