Quasi 550 firme per dire no alla metrotranvia e avere bus elettrici e moderni

SEREGNO - Tra le sottoscrizioni online e quelle cartacee le firme raccolte finora sono più di 540. E' la petizione promossa dai Comitati di Quartiere di Seregno (San Carlo, San Giuseppe e Centro) per chiedere di rinunciare al tram e destinare quei fondi all'ammodernamento dei bus

Prosegue a spron battuto la petizione contro la riqualificazione della metrotramvia. Lanciata dai Comitati di Quartiere di Seregno (San Carlo, San Giuseppe e Centro), in sei settimane ha raggiunto le 540 firme, tra quelle online (per sottoscrivere basta andare sul noto portale Change.org e cercare "metrotramvia") e quelle cartacee.

"Le firme - spiegano i promotori - sono per lo più giunte da cittadini seregnesi e desiani che condividono la nostra proposta a favore di una mobilità pubblica più economica, più ecosostenibile, più moderna, flessibile nei percorsi e nelle dimensioni dei mezzi. Una proposta che non consuma suolo prezioso e tutelato a livello provinciale, che realmente colleghi punti di interscambio quali la stazione di Seregno e quella della Metropolinata 3 di Milano, senza che si debba cambiare tram oppure che si debba percorrere quasi un km per arrivare alla stazione FS di Seregno".

La richiesta, infatti, è quella di rinunciare alla metrotramvia e di destinare quei fondi (110 milioni di euro per la tratta Desio-Seregno, considerando la realizzazione del deposito, per un totale di 233 milioni complessivi) per riammodernare l'attuale parco mezzi bus della linea Desio-Zara MM3, con autovetture elettriche a ricarica veloce (4/5 minuti al capolinea) di dimensioni variabili a seconda della fascia oraria, lasciare l'attuale percorso prolungandolo fino al piazzale Bus in prossimità della stazione di Seregno ed istituire negli incroci più critici una preferenza semaforica Wi-fi agli automezzi pubblici. I bus sarebbero anche dotati di connessione Wi-fi al loro interno per una navigazione web free ai passeggeri e ricariche Usb per tablet o telefoni. 

"Tutto ciò - spiegano i Comitati di Quartiere - non è fantascienza, ma quanto già realizzato da qualche anno questa parte a Goteborg, Bruxelles, Londra, Calcutta, Faenza, Padova, Treviso a costi molto più ridotti al chilometro rispetto a quelli del progetto metrotranvia vecchio di 20 anni. In alcuni casi i progetti sono stati sostenuti per la per la gran parte da fondi Europei e sono hanno vinto premi per la sostenibile a livello Comunitario e Regionale".

Mentre la petizione prosegue, i promotori continuano nella loro attività di sensibilizzazione della popolazione. Finora sono stati distribuiti 800 volantini nelle principali vie toccate dalla metrotranvia di Seregno e Desio. Sono state collocate 100 locandine informative all'interno di negozi, bar, edicole, è stata aperta una pagina Facebook (digitate "noaltram" e la troverete subito) per informare i cittadini sull'attività relativa alla petizione e spiegare che l'autobus elettrico è oggi una realtà a tutti gli effetti più economica e molto più veloce da realizzare rispetto ad una linea di tram, con costi di gestione molto più bassi.

"Ci siamo accorti che molti cittadini non sanno nulla dell'opera, compresi quelli che abitano nelle vie interessate dal tracciato. Molte persone, se informate, ritengono la metrotranvia obsoleta, costosa, non ecologicamente compatibile, piena di punti ancora poco definiti (vedi costi di gestione non ancora stimati) e dai tempi di realizzazione biblici (20 anni del primo progetto)".

I prossimi passi dei Comitati saranno sempre più indirizzati ad informare la popolazione locale e gli altri comitati di quartiere di Seregno, ma anche ad approfondire maggiormente i punti critici dell'attuale progetto ed a rispondere con ancora con più concretezza, mettendo sul tavolo una proposta di mobilità sostenibile e compatibile con il nostro territorio brianzolo.

2 commenti

jacopo stocco :
Propongo a queste persone di leggere la relazione tecnica della linea prima di fare disinformazione alla gente comune. Innanzitutto non bisognerà cambiare tram per raggiungere la M3 a maciachini perchè il progetto prevede due linee, la Seregno-Maciachini M3 e la Calderara -p.za Cairoli (prolungamento dell'attuale linea 4). Con i soldi versati dai comuni (che è veramente una quota irrisoria!) Verranno rifatte le fogne e tutti i sotto servizi. Inoltre non esitono bus elettrici che tengono la carica tutta la linea (senza poi contare i costi di manutenzione pneumatici e smaltimento batterie!) | venerdì 03 giugno 2016 12:00 Rispondi
Christian Brambilla :
Vediamo di chiarire la questione, una volta per tutte. Qui NON si tratta di fare tifo da stadio, tram o bus, senza badare che, magari, l'arbitro non ha visto un rigore, basta che la PROPRIA squadra vinca. Noi siamo contrari a QUESTA metrotranvia, in QUESTO contesto urbano, per il MODO in cui la si vuole realizzare. Basterebbe questo e, per rendersene conto, bisognerebbe avere il buon gusto di VERIFICARE di persona percorrendo la tratta cercando di visualizzare cosa comportera' l'invasione, perche' di questo si tratta, di quello che e', di fatto, un piccolo treno, ben diverso da quanto ricordano i cittadini residenti sulla tratta della vecchia tramvia. E' anche per questo motivo che, molti, non prendono posizione. Quei, pochi, che SANNO che arrivera' il tram. La maggioranza dei cittadini NEMMENO lo sa, COMPRESI i residenti sulla tratta. Verificato in prima persona, volantinando. Si immaginano che il nuovo tram vada a riattivare quello "che gia' c'era", e che sara' solo piu' moderno. Cosi NON e', e chiunque conosca DAVVERO l'opera, lo sa bene. Se, poi, vogliamo parlare ANCHE di altro potremmo elencare le molte, troppe, parti di un progetto definitivo carente sotto molti punti di vista, che , tra l'altro, ha dato spazio per richiesta di riserve milionarie da parte della azienda che realizzera' il progetto, nonostante il, preciso, lavoro di chi si sta occupando della valutazione del progetto esecutivo. Per non parlare del buio assoluto che, ancora, c'e' su tipo e numero dei mezzi che circoleranno e a quanto ammonteranno i costi di gestione dell'opera e CHI li dovra' pagare. Ricordiamoci, infine, che mentre si vogliono spendere 460 MILIARDI delle vecchie Lire (per ora, sulla carta) vengono tagliate, per mancanza di fondi, centinaia di corse appiedando migliaia di passeggeri e altri verranno lasciati a piedi perche', e anche questo e' scritto, una volta entrato in servizio il tram, "il trasporto attuale dovra' essere rimodulato". Quindi, se si vuole parlare di calcio, che lo si faccia altrove. E poi, ci piacerebbe capire come mai chi sostiene il tram NON inorridisce davati a quanto verde (10.000mq), zona deposito, si portera' via. | venerdì 10 giugno 2016 12:00 Rispondi