Seveso: "Abbiamo ridotto la pressione fiscale del 9%"

Lo Stato continua a ridurre i trasferimenti agli enti locali: nonostante ciò l'amministrazione comunale è riuscita a ridurre la pressione fiscale del 9%. Lo ha annunciato il vicesindaco
Giusy Cilia, che ha la delega al Bilancio, nel corso dell'ultima seduta di Consiglio comunale. Una scelta non semplice che, di certo, sarà molto apprezzata dalle categorie interassate dal provvedimento: attività produttive e commerciali. "Pur nelle difficoltà - ha spiegato Cilia introducendo ...

Lo Stato continua a ridurre i trasferimenti agli enti locali: nonostante ciò l'amministrazione comunale è riuscita a ridurre la pressione fiscale del 9%. Lo ha annunciato il vicesindaco

Giusy Cilia, che ha la delega al Bilancio, nel corso dell'ultima seduta di Consiglio comunale. Una scelta non semplice che, di certo, sarà molto apprezzata dalle categorie interassate dal provvedimento: attività produttive e commerciali. "Pur nelle difficoltà - ha spiegato Cilia introducendo la relazione previsionale e programmatica - abbiamo ridotto le tasse a carico delle categorie di soggetti che sono titolari di attività produttive con la riduzione delle aliquote Imu, e dell'innalzamento della soglia di esenzione, ora portata a 12 mila euro, per l'applicazione dell'addizionale Irpef a vantaggio dei soggetti più deboli. Per ogni tributo sono state previste agevolazioni a favore di soggetti con un indicatore Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a determinate soglie, esenzione della Tari per famiglie numerose con un Isee inferiore ai 30 mila euro, così come si è provveduto a equiparare ai fini Tasi l'abitazione principale per coloro che concedeono in uso gratuito le abitazioni ai propri familiari in linea retta". L'analisi non ha trovato pienamente d'accordo

Daniele Tagliabue (Sevesoviva): "Si parla di riduzione del carico fiscale ma, se andiamo a vedere, è una manovra legata a un numero di persone piuttosto ridotto". Immediata la replica del sindaco

Paolo Butti: "Non mi sembra una scelta di poco conto, visto che sono 250 mila euro in meno di tasse su fabbricati categoria D e attività commerciali. Parliamo tanto di crisi e della necessità di affrontarla, questo è un modo concreto di pensare anche al lavoro e a chi lo genera".

4 commenti

Roberto Fumagalli :
Rendere esenti dall'addizionale irpef comunale i redditi fino a 12.000 porta un vantaggio fiscale anche a chi ha un reddito superiore a euro 12.000. Inizia a pagare da quella cifra e non prima. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
Mr x :
Buona manovra per il commercio sevesino, la riduzione dell'aliquota IRPEF sotto i 12000 proprio non mi va giù però. Sotto i dodici mila euro lordi al mese circa 750 netti possono esserci diverse realtà. Voglio essere ottimista pensando che la più probabile sia composta da persone che lavorano Part-Time per lo più donne e magari fanno parte di un nucleo piuttosto benestante; poi potrebbe esserci lo studente fuoricorso di 30 e passa anni che vive da mamma e papà e fa qualche lavoretto oppure semplicemente degli evasori fiscali. Tolte queste categorie (che onestamente non capisco perché debbano essere esentate) forse restano 1 o 2 sevesini. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
Massimiliano Albericci :
Se faccio la somma della mia TASI e della mia TARI, detraggo la mia IMU, il risultato rispetto allo scorso anno non dà -9%... la mia vecchia insegnante (insegnante delle Elementari, non professoressa del Liceo Scientifico) di fronte a certi conti mi avrebbe appioppato un bel 4, ad essere larghi di manica! | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi
Massimiliano Albericci :
Se invece vado a vedere le Dichiarazioni ISEE, bene lavorare sulle fasce di reddito, ma meglio ancora sarebbe andare a lavorare sui controlli e su come vengano fatte parecchie dichiarazioni. Il primo, semplicissimo, controllo si potrebbe fare davanti alle scuole: non puoi avere reddito zero e auto di lusso, tanto per dirne una. | lunedì 04 maggio 2015 12:00 Rispondi