La città è divisa: il pannolino non si tocca

SEVESO - L'amministrazione comunale per il momento ha lanciato l'idea. Ma i cittadini, anzi le donne, già si sono divisi: sì o no al pannolino lavabile? Non tutte sono favorevoli, soprattutto per quanto riguarda il suo utilizzo negli asili nido del territorio

L'utilità e la praticità, forse. Per il momento fa discutere. Il pannolino lavabile, quello che l'amministrazione comunale di Seveso vuole incentivare sul territorio, divide i cittadini. O, meglio, divide soprattutto le donne visto che sono loro quelle che, alla fine, si dedicano di più al cambio dei bambini in caso di necessità, quando i mariti e i compagni fanno finta di nulla e continuano a guardare la televisione.

L'idea di introdurre il pannolino lavabile rientra nel più ampio progetto "Waste4Think" che vede Seveso quale unica realtà italiana sostenuta dall'Unione Europea in programma di ampio respiro e di alto livello.

Tra le varie azioni, per migliorare l'efficacia della raccolta differenziata, anche il pannolino lavabile, così come aveva confermato Simone Paleari, direttore dell'Agenzia InnovA21, spiegando che l'idea è quello di fornirlo gratuitamente per un mese alle famiglie che hanno bambini fino a 18 mesi. E anche agli asili nido della città, partendo da realtà più semplici quali i nido famiglia o i micronidi.

"Meglio tardi che mai", commenta su Facebook una mamma che già tempo fa aveva sollecitato sul tema l'amministrazione comunale. Già, perché proprio sul social network, all'interno del gruppo "Sei di Seveso (City) se...", è nato un bel confronto tra le donne.

"Se ne parlava da un po' - aggiunge un'altra - sono contenta che finalmente si vada in quella direzione. Anche se sono molto scettica sul distribuire pannolini lavabili alle famiglie e ai nidi. Opterei di più per un incentivo all'acquisto e uno sconto sulla tassa rifiuti". "Io li ho usati - aggiunge un'altra utente - e mi sono trovata benissimo".

Non tutte, però, sono della stessa idea. "Assolutamente no in un asilo. Già è difficile garantire un'igiene massima con gli usa e getta - spiega una sevesina -, figuriamoci a sapere che si utilizzano pannolini lavabili. Lavati da chi? In che modo? Con quali prodotti? Dai stiamo con i piedi per terra. Usarli in casa propria, ok. Ognuno fa quel che vuole, ma in un luogo pubblico come l'asilo dove non tutti i bimbi purtroppo godono di famiglie "pulite", l'uso dei lavabili lo trovo sconcertante".

"Il lavaggio - conferma un'altra signora, facendo capire che un conto è l'idea e un altro conto è la realizzazione - dev'essere fatto da una lavanderia ospedaliera".

C'è chi vede la proposta più attuabile ("Ma se al nido ognuno porta i propri la mattina puliti e riporta a casa la sera quelli sporchi, dove sta il problema?"), chi valuta l'aspetto economico ("Io penso che se li lava l'amministrazione comunale, potrei farci un pensiero").

In tutta la discussione si registra anche l'intervento di un uomo che manifesta in modo chiaro il suo pensiero: "Ben ritornati all'alto medioevo".


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