Vino, i produttori corteggiano la Cina: previsto un +21,6% nei consumi

Buone notizie per i produttori di vino: si stima che il consumo nel prossimo triennio possa crescere del 4,3%. Un occhio di riguardo bisognerà averlo per la Cina, dov'è atteso un vero e proprio boom, con un incremento dei consumi del 21,6%

La produzione di vino nel mondo aumenterà nel prossimo triennio. Ma la strategia vincente sarà quella di puntare verso il grande mercato cinese: dove i consumi subiranno un impennata del 21,6%. E' il dato più eclatante dell'Outlook vino 2020, presentato nell'ambito del Vinitaly in corso a Verona.

Uno studio che i produttori devono prendere in seria considerazione perché offre una visione molto chiara sui futuri scenari in bisognerà muoversi per essere competitivi sul mercato.

E il dato è positivo: nel triennio il consumo mondiale è destinato a crescere del 4,3%. Ovviamente non in modo uguale: in Cina sarà un vero e proprio boom (21,6%), ma si riveleranno interessanti anche il mercato russo (+6,1%) e quello statunitense (+5,7%).

Dallo studio emerge anche un futuro roseo per l'Italia, con un aumento delle vendite pari a circa il 10%. Molto più dei "cugini" francesi e dei cileni (per entrambi +6,1%), ma anche di Stati Uniti (+4,3%) e Spagna (+3,6%).

"Spicca l’incremento dei consumi previsto in Cina - afferma Raffaele Borriello, direttore generale di Ismea -, che raggiungerà così i livelli della Germania, mentre i consumi interni del nostro Paese resteranno stabili (+0,9%) dopo i minimi dell’ultimo quinquennio. Sul fronte del valore medio all’esportazione, che rimane ancora basso rispetto alla Francia, c’è da sottolineare come l’Italia sia cresciuta del 20% nel biennio 2014-2016 rispetto al 2011-2013, contro il +9% del nostro principale competitor".


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