Luca Mauri, lo chef stellato che vuole conquistare il cuore della gente

MONZA - E' originario di Lissone, ma sebbene la manualità e la fantasia lo abbiano portato nell'eccellenza, non è un falegname: Luca Mauri è uno chef stellato, che si è trasferito con il suo ristorante "A di Alice" in viale Elvezia. E punta a conquistare il cuore della gente.

Freschezza e comfort saltano agli occhi di entra da “A di Alice” nella rinnovata sede di viale Elvezia 6. Dopo qualche anno in via Pacinotti, lo chef Luca Mauri tenta il salto di qualità e pur in una zona quasi periferica di Monza, apre i battenti del suo nuovo ristorante.

Un aspetto quasi minimalista, ma molto curato, accoglie gli ospiti. Se il nuovo ristorante è molto bello – e la cosa, ovviamente, non guasta – è lui, lo chef che pure molto giovane, ha già ricevuto una stella Michelin, a fare la differenza. Lui e il suo team, naturalmente.

“Faccio il cuoco da vent'anni – racconta Mauri – Mi sono diplomato alla scuola alberghiera di Casargo, in Valsassina, e poi ho cominciato a lavorare subito. Con un grande sogno: aprire un ristorante tutto mio”. Il sogno è diventato realtà e porta il nome della figlioletta, Alice. Come dire, casa e lavoro... “E' proprio questo – continua – sarà banale, ma vorrei che i miei ospiti si sentissero come a casa loro”.

L'attenzione all'ospite la si percepisce anche sfogliando il menù: accanto a sostanziosi menù degustazione, ce n'è anche uno “light”. “Spesso mi è capitato di avere come clienti coppie molto giovani – spiega Mauri – A vent'anni uscire con la propria fidanzata deve essere possibile per tutti, anche in un ristorante di un certo livello. E' prima di tutto a loro che ho pensato, ma anche a chi capitando qui per la prima volta, vuole semplicemente assaggiare e farsi un'idea della nostra cucina. Magari la volta successiva si orienterà più convintamente su una degustazione o sulla scelta alla carta. Qui il cliente si deve sentire libero di fare come preferisce”.

Come preferisce, sì, ma con certi limiti... “Beh sì, ci sono cose su cui non transigo – ammette ridendo lo chef – Se un cliente mi chiede un accostamento azzardato, o proprio sbagliato, mi permetto di insistere sulla nostra proposta. Al 99% rimangono soddisfatti...”.

Monza è di certo una piazza particolare; in modo abbastanza inverosimile per una città così grande, i ristoranti recensiti sulle principali guide gastronomiche sono molto pochi. Su tutti, da qualche anno “A di Alice” si è guadagnato una posizione di tutto rispetto. “Dobbiamo imparare a fare rete anche noi ristoratori – sostiene Mauri, che insieme ad altri colleghi ha fondato un'associazione che si chiama Vivi Brianza – L'idea di cenare nel ristorante di un collega che stimo (purtroppo accade di rado) mi serve a confrontarmi, a imparare. Non c'è proprio nulla da nascondere, non mi sognerei nemmeno per scherzo di copiare una ricetta. Ma è così bello poterne parlare”.

Punto forte della cucina dello chef Mauri è il risotto - “ma anche i grissini”, aggiunge ridendo – e il menù segue le stagioni e quello che il mercato del biologico offre di meglio. “Nonostante il periodo di crisi siamo in crescita – è l'ultimo pensiero di Mauri – Non mi interessano i vip, voglio conquistare il cuore dei monzesi. E non solo...”.
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