Lavoro, Bankitalia: giovani poco "choosy" ma disoccupati

I giovani italiani sono meno "choosy" del previsto: un laureato su tre lavora in ambiti differenti dal suo percorso di studi. Lo rivela Bankitalia dopo aver portato a termine un lungo lavoro d'indagine sull'ultimo triennio. Un lavoro che smentisce le dichiarazioni del ministro riguardo ai giovani "schizzinosi", visto che la capacità di adattamento a quanto pare è piuttosto elevata. Al contrario, però, non sono soddisfacenti i dati che riguardano la situazione occupazionale: la media nazionale...

I giovani italiani sono meno "choosy" del previsto: un laureato su tre lavora in ambiti differenti dal suo percorso di studi. Lo rivela Bankitalia dopo aver portato a termine un lungo lavoro d'indagine sull'ultimo triennio. Un lavoro che smentisce le dichiarazioni del ministro riguardo ai giovani "schizzinosi", visto che la capacità di adattamento a quanto pare è piuttosto elevata. Al contrario, però, non sono soddisfacenti i dati che riguardano la situazione occupazionale: la media nazionale, per quanto riguarda le persone tra i 15 e i 24 anni, è di un assunto ogni cinque persone. Naturalmente con enormi differenza tra Nord e Sud. Ad appesantire ulteriormente la situazione, oltre alla situazione di per sè già resa difficile dalla crisi, anche la conferma che rispetto al triennio precedente il tasso occupazionale è diminuito del 4,3 per cento tra i 15 e i 24 anni. Ma diventa un calo del 4,9 per cento tra i 25 e i 29. Dall'analisi di Bankitalia emerge una netta differenza tra i giovani in possesso di diploma di scuola superiore e i laureati: nel primo caso la media occupazionale è del 57,4 per cento (con una punta del 74 per cento  nel Nordest e un terribile 40 per cento al Sud). Tra i laureati, invece, lavoro garantito per il 75,1 per cento del totale (con punta superiore all'84 per cento nel Nordovest e quota inferiore al 59 per cento al Sud).