Lavoro, stage inutile: solo il 6% in più di probabilità di assunzione

Ora è ufficiale: gli stage in azienda non servono a nulla. Non lo dice un giovane svogliato che preferisce fare il pigro tra le mura di casa, bensì stavolta lo certifica il rapporto McKinsey "Education to Employment" 2013. Un lungo lavoro di indagine svolto in tutto i Paesi dell'Unione europea con più di 8 mila interviste che hanno coinvolto i giovani, le aziende, le istituzioni. Secondo tale rapporto lo stage non ha alcuna rilevanza. Almeno per quanto riguarda l'Italia. Da noi, infatti, aver...

Ora è ufficiale: gli stage in azienda non servono a nulla. Non lo dice un giovane svogliato che preferisce fare il pigro tra le mura di casa, bensì stavolta lo certifica il rapporto McKinsey "Education to Employment" 2013. Un lungo lavoro di indagine svolto in tutto i Paesi dell'Unione europea con più di 8 mila interviste che hanno coinvolto i giovani, le aziende, le istituzioni. Secondo tale rapporto lo stage non ha alcuna rilevanza. Almeno per quanto riguarda l'Italia. Da noi, infatti, aver fatto uno o più tirocini alza del 6 per cento le probabiltà di essere assunti da qualche parte. Davvero poco, se si considera che negli altri Paesi europei l'efficacia è ben diversa: del 14 per cento in Spagna, ma addirittura del 36 per cento in Francia dove è un buon biglietto da visita per entrare nel mondo del lavoro. L'analisi del rapporto è lucida quanto impietosa e chiarisce perché in Italia lo stage non dà utilità: non dà ai ragazzi la possibilità di acquisire abilità e competenza e, nella maggior parte dei casi, non ha nulla a che fare con quanto è richiesto dal mercato del lavoro.