Il Movimento 5 Stelle porta in Regione la vicenda dei ritardi di Trenord

"E' paradossale che mentre Trenord presentava in pompa magna un programma avente come principale obiettivo la puntualità, si scopra che all'interno del rapporto contrattuale vigente coi dipendenti vi siano articoli, come l'art. 54, che possono indurre lo stesso personale ad adottare comportamenti esecrabili come quello di rallentare la marcia del treno per guadagnare di più".
Così Iolanda Nanni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della commissione Infrastr...

"E' paradossale che mentre Trenord presentava in pompa magna un programma avente come principale obiettivo la puntualità, si scopra che all'interno del rapporto contrattuale vigente coi dipendenti vi siano articoli, come l'art. 54, che possono indurre lo stesso personale ad adottare comportamenti esecrabili come quello di rallentare la marcia del treno per guadagnare di più".

Così Iolanda Nanni, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della commissione Infrastrutture ha deciso di presentare un atto urgente da discutere nei prossimi giorni per fare chiarezza e per impedire che certi episodi possano verificarsi. Nei giorni scorsi il Corriere della Sera aveva fatto scoppiare la 'bomba' pubblicando un articolo in cui si raccontava che, in base all'attuale contratto, i ritardi dei treni risulterebbero premiati: questo perché con un maggiore 'minutaggio' di lavoro i macchinisti si troverebbero più soldi in busta paga. "Come più volte abbiamo denunciato – prosegue la portavoce regionale pentastellata - lo stato di degrado e di sofferenza delle linee ferroviarie lombarde è già allarmante di suo, con un indice di puntualità al 72% fra i più bassi della storia del servizio ferroviario regionale: 3 assessori regionali ai trasporti in meno di due anni di legislatura, titubanze e palleggiamenti sulla nomina del nuovo amministratore delegato Trenord hanno purtroppo inciso su questo stato. Inoltre lo scorso 19 febbraio abbiamo audito la nuova AD  in Commissione Trasporti ed in quella sede presentò un piano di interventi finalizzato ad alzare l'indice di puntualità dei treni, anche attraverso specifici corsi di formazione a 3.200 dipendenti. Certo è che se si fanno corsi, ma non si interviene sulle clausole contrattuali, e in particolare sull'art. 54, si rischia non solo di indurre a comportamenti dolosi, ma anche e soprattutto a mettere a rischio la sicurezza dell'utenza” Nanni ribadisce che l'obiettivo principale di un macchinista debba essere quello "di portare in sicurezza il proprio treno a destinazione e nello svolgimento del suo lavoro deve essere messo in condizioni di agire con lucidità, razionalità e responsabilità, nonché prontezza di riflessi nelle situazioni di emergenza. Proprio per garantire tali caratteristiche non è opportuno adottare clausole che incentivino a prolungare i tempi del proprio turno, ma al contrario sarebbe auspicabile prevedere meccanismi di premialità mirati alla puntualità ed agli standard di sicurezza".