Rivelazione choc da "L'Espresso": l'Isis progettava una strage a Sesto San Giovanni

SESTO SAN GIOVANNI - Un italo-marocchino stava progettando una strage in un centro commerciale della città, ma è stato arrestato dalla Digos. Lo rivela L'Espresso nell'ambito di un servizio dedicato al flusso di denaro dall'Italia verso gli estremisti islamici

Un rischio reale di attentati anche nel nostro territorio. Anzi, più di un rischio. Soltanto grazie alla preziosa attività della Digos si è riusciti a evitare una strage nel centro commerciale a Sesto San Giovanni. E' quanto rivela "L'Espresso" nell'ultimo numero uscito in edicola.

Nell'ambito dell'inchiesta intitolata "Dall'Italia partono soldi illegali: finanziano gli estremisti islamici", si cita un episodio avvenuto in inverno: "l'italo-marocchino Nadir Benchorfi lo scorso dicembre è stato arrestato dalla Digos di Milano con l'accusa di progettare una strage in un centro commerciale di Sesto San Giovanni, dove si era fatto assumere mentre già cercava armi".

A evidenziare due particolari della notizia ci pensa l'onorevole Paolo Grimoldi, che già da tempo si batte contro la realizzazione della moschea, quella che a tutti gli effetti risulterebbe la più grande del nord Italia. E ribadendo che non a caso è stato trovato a Sesto San Giovanni il tunisino Anis Amri, l'attentatore di Berlino, poi ucciso nello scontro a fuoco con la Polizia.

"Sono sconcertata - afferma Silvia Sardone, consigliere comunale nonché responsabile di Forza Italia a Sesto San Giovanni - E, da madre di due bambini, non nascondo paura e grande preoccupazione. Qui, al pari di Cinisello Balsamo e della stessa Milano, esistono moschee dichiarate abusive da Regione Lombardia, con i sindaci Chittò, Trezzi e Sala che non fanno nulla per ripristinare sicurezza e legalità. Tutto ciò è semplicemente inaccettabile".


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