Monza: due allocchi indifesi portati all'oasi Wwf di Vanzago

Si è aperta ufficialmente la "stagione dei nidiacei" con il ritrovamento di due allocchi di circa due mesi di età caduti dal nido. A trovarli e a contattare Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) giovedì 19 marzo, un ragazzo in passeggiata con i suoi cani nei pressi della Scuola di Agraria all'interno del Parco di Monza. Un'area, tra l'altro, dove la popolazione di questo rapace notturno non ha eguali, in termini di densità, in ambito europeo. A terra immobili, uno a fianco all'altro con gl...

Si è aperta ufficialmente la "stagione dei nidiacei" con il ritrovamento di due allocchi di circa due mesi di età caduti dal nido. A trovarli e a contattare Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) giovedì 19 marzo, un ragazzo in passeggiata con i suoi cani nei pressi della Scuola di Agraria all'interno del Parco di Monza. Un'area, tra l'altro, dove la popolazione di questo rapace notturno non ha eguali, in termini di densità, in ambito europeo. A terra immobili, uno a fianco all'altro con gli occhi chiusi per la troppa luce, i due animali non erano però soli: alcune cornacchie li stavano puntando mentre un allocco adulto li difendeva. Ma appena una persona si è avvicinata per mandare via i corvidi, insieme a loro è volato via anche il genitore che non ha più fatto ritorno.  Il giovane li ha tenuti d'occhio per 45 minuti a debita distanza in attesa dell'arrivo sul posto di Marica, responsabile del settore selvatici dell'Enpa monzese, e Sergio, responsabile della sede operativa Enpa. Il contesto non era ideale perché fossero lasciati lì, nel prato, del tutto indifesi e ancora incapaci di volare, senza possibili cavità in tronchi o tane sufficientemente rialzate dove poter essere al sicuro dai predatori. Sarebbero stati facilmente vittime di cani senza guinzaglio, gatti, volpi, cornacchie o faine, oltre che delle azioni insensate di persone incoscienti. Sentito il parere del Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) gestito dal WWF a Vanzago (MI), l'unica soluzione è stata quella di prelevarli e portarli da loro, senza, peraltro, troppe proteste da parte degli allocchi. Ricoverati al centro specializzato, i due pulli risultano in buona salute, solo un po' spaventati e disorientati. Ovviamente per un selvatico l'ideale è crescere nel suo habitat naturale, istruito dai suoi genitori che noi umani non potremmo mai eguagliare. Ma in certe situazioni andrebbero incontro a morte certa, e l'uomo è la loro salvezza. Gli operatori del Cras finiranno lo svezzamento e, dopo il necessario percorso di rinselvatichimento, li rilasceranno nell'oasi WWF nel bosco a Vanzago. Enpa ricorda che la regola generale quando si trovano animali selvatici è quella di non disturbarli e di allontanarsi. E comunque prima di raccogliere un selvatico che sembra in pericolo di vita, occorre contattare un'associazione preposta, come nel caso dei due allocchi.