Nell'ultimo quarto di secolo la vita si è allungata: l'aspettativa di vita nel mondo si è allungata di 6 anni rispetto al 1990. Lo rivela il Global Burden of Disease Study motivando questo aumento con una più efficace azione collettiva nei confronti delle malattie infettive come la diarrea, il morbillo, la tubercolosi, la malaria, l'Aids. L'aumento di sei anni di vita, però, non è uniforme: per le donne in genere è addirittura meglio con 6,6 anni mentre gli uomini si devono accontentare di 5,8 anni di aspettativa di vita in più. L'analisi mette in luce anche quali sono le riduzioni delle cause di mortalità. Nei Paesi ad alto reddito e industrializzati sono diminuiti i decessi per tumore (-15%) ma soprattutto quelli per malattie cardiovascolari (-22%). Nei Paesi più poveri, invece, il miglioramento è dovuto soprattutto alla diminuzione dei casi di diarrea, di infezioni alle vie respiratore e di malattie neonatali. Quest'ultima, in particolare, mostra dati davvero incredibili: la mortalità infantile è dimezzata passando dai 7,6 milioni di bambini tra 1 e 5 anni registrata nel 1990 ai 3,7 milioni del 2013. Purtroppo i ricercatori hanno evidenziato anche nuove cause di decesso in aumento: il cancro al fegato causato dall'epatite (+125% di decessi), la fibrillazione atriale (+100%), patologie associata all'abuso di sostanze (+63%), anemia calciforme (+29%), diabete (+9%) e cancro al pancreas ((+7%). Sebbene l'aspettativa di vita sia mediamente cresciuta nel mondo, ci sono anche zone dove si vive meno: nell'Africa sub sahariana a causa dell'Aids, la vita si è accorciata in media di 5 anni.