Barlassina: un regolamento per lo scuolabus

Un regolamento per definire il trasporto scolastico: strumento per aiutare le famiglie e garantire un servizio di qualità. Lo ha approvato nei giorni scorso il Consiglio comunale, con la sola astensione di
Claudio Colombo (lista Viviamo Barlassina). “E’ una questione di trasparenza – ha spiegato
Piera Gaviraghi, assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili – ma anche la necessità di colmare una lacuna a oggi esistente andando a definire nel dettaglio...

Un regolamento per definire il trasporto scolastico: strumento per aiutare le famiglie e garantire un servizio di qualità. Lo ha approvato nei giorni scorso il Consiglio comunale, con la sola astensione di

Claudio Colombo (lista Viviamo Barlassina). “E’ una questione di trasparenza – ha spiegato

Piera Gaviraghi, assessore all’Istruzione e alle Politiche giovanili – ma anche la necessità di colmare una lacuna a oggi esistente andando a definire nel dettaglio il servizio che garantiamo ai bambni della scuola d’infanzia, ma anche agli alunni della primaria e della secondaria di primo grado. Un regolamento necessario, ma anche innovativo perché va perfino a definire le regole di comportamento dei ragazzi durante il trasporto”.  Nel regolamento si spiega in cosa consiste il servizio, quando viene garantito e quando può essere sospeso. Definite anche le modalità di iscrizione, ovviamente individuando linee guida anziché entrare nel dettaglio, altrimenti ogni piccola modifica sarebbe da ridiscutere in Consiglio comunale. Agli alunni, oltre alla puntualità, viene richiesto di non disturbare l’autista, non muoversi dal posto finché il mezzo non è fermo e di non causare danni. Questi, eventualmente, sempre per regolamento saranno rimborsati dai genitori se accertati con rapporto scritto dalla ditta che ha in gestione lo scuolabus. Nel documento si ricorda l’obbligo per i genitori di essere presenti alla fermata perché i trasportati sono dei minorenni, ma si offre comunque la possibilità, in caso di figli con più di dieci anni, di farlo scendere dal bus anche in assenza dell’adulto purché la famiglia abbia sottoscritto una liberatoria assumendosi ogni responsabilità civile e penale.