Bovisio M., Comune contro ex assessori: è polemica sui gazebo negati ai bambini

E' polemica tra l'amministrazione comunale e gli ex assessori per la vicenda dei
gazebo negati ai ragazzi. Se in un primo tempo si erano espressi soltanto gli Amici della Mergasciada con toni soft, manifestando più che altro il loro rammarico perché i 22 gazebo a disposizione del Comune, dovendo andare ai commercianti, non potranno essere dati ai bambini, ora si è passati davvero alle accuse...

E' polemica tra l'amministrazione comunale e gli ex assessori per la vicenda dei

gazebo negati ai ragazzi. Se in un primo tempo si erano espressi soltanto gli Amici della Mergasciada con toni soft, manifestando più che altro il loro rammarico perché i 22 gazebo a disposizione del Comune, dovendo andare ai commercianti, non potranno essere dati ai bambini, ora si è passati davvero alle accuse. L'amministrazione comunale - intervenendo sulla pagina Facebook degli Amici della Mergasciada e pubblicando un articolo sul sito Internet dell'ente - ha voluto fornire la sua versione: "I gazebo comunali sono stati acquistati per essere utilizzati nella manifestazioni organizzate dal Comune al fine di dare visibilità alle associazioni di volontariato, sportive, operatori economici, hobbisti ecc… del territorio comunale (Vetrina in Piazza, Festa del Volontariato, Festa dello sport…). In occasione della festa del S. Crocifisso prevista per domenica 28 settembre l’ufficio competente ci ha comunicato la disponibilità di n. 22 gazebo, numero insufficiente a coprire le richieste pervenute dai partecipanti di “Vetrina in Piazza”. E’ bene sapere che i gazebo acquistati dalle Giunte precedenti erano in totale 41. Oggi se ne ereditano solo 22, ne verificheremo il motivo. Il tempo giustifica l’usura, la mancata integrazione nel tempo è difficile da giustificare. La richiesta di autorizzazione alla manifestazione effettuata dagli “Amici della Melgacciata” è datata 15 luglio 2014 e solo in data 22 settembre è pervenuta, dalla medesima, richiesta di n. 17 gazebo, in data 24 settembre è stato comunicato all’Associazione che purtroppo non era possibile soddisfare la richiesta. Il criterio di concessione è rimasto invariato nel tempo, Giunta dopo Giunta: la priorità viene data alle iniziative pubbliche. Ora parrebbe che i criteri debbano improvvisamente cambiare e, per dar forza alla voce della polemica, si strumentalizzano i bambini. Spiace inoltre dover rilevare che ex Assessori e Consiglieri si associno alla polemica, modalità di certo non compatibile con il loro ruolo e l’auspicabile clima di festa". Se la cronistoria della richiesta dei gazebo non la mette in discussione nessuno, le frasi rivolte agli ex amministratori comunali non sono state proprio gradite. Soprattutto in virtù del fatto che non sono state considerate coerenti con l'auspicabile clima di festa che l'amministrazione comunale preferirebbe vedere. Il primo a intervenire è stato proprio l'ex sindaco

Emanuele Galimberti in modo molto deciso: "Non per fare polemica gratuita, bensì per denunciare l'incapacità programmatoria del Sindaco nella gestione della relazione con le associazioni che lavorano da tanti anni per il bene di Bovisio Masciago. Bastava fare un altro piccolo investimento, anche da parte della giunta Soldà per evitare la brutta figura che si appresta a fare. Bastava acquistare alcuni gazebo ... c'è ancora tempo. Dovrebbe sapere come fare. Se non lo farà sarà per una precisa scelta "politica". Le scelte a volte premiano ... a volte si pagano". Pochi istanti più tardi l'intervento di

Angelita Perretta, ex assessore allo Sport e Tempo libero: "Se affermare che troveremo i gazebo per i bambini significa associarsi alle polemiche allora probabilmente stiamo parlando lingue diverse... la polemica non mi appartiene e non ho certo bisogno di strumentalizzare dei bambini". Infine anche

Raffaella Damonte, ex assessore all'Ambiente: "Spiace dover rilevare come esistano due pesi e due misure diverse, come affermazioni pesanti e personali pronunciate da passati e presenti assessori e consiglieri siano state ritenute lecite e come la strumentalizzazione sia stata un'arma comunemente utilizzata. Chi mi conosce sa benissimo che la polemica non mi appartiene e men che meno la strumentalizzazione". Tuttavia il botta e risposta ha avuto un brutto epilogo: "Mi sono accorta - spiega Damonte - che il mio commento, pubblicato anche sulla pagina Facebook del Comune, è stato cancellato. Mi meraviglia questo gesto, visto che questa amministrazione da sempre sostiene di essere aperta a ogni genere di commento, critica o consiglio. Come tutti possono constatare, non sono stata assolutamente offensiva".