Ceriano L.: "Un decreto non cancella la piazza ai Martiri di Odessa e le vittime"

Allibito, sdegnato, forse anche furibondo. Il sindaco
Dante Cattaneo non ha proprio digerito
la lettera inviata dal Prefetto Giovanna Vilasi che gli chiede di fare un passo indietro sull'intitolazione della piazza ai Martiri di Odessa: "Nella sua nota - scrive il primo cittadino sul suo profilo Facebook - il Prefetto non si limita ad un mero g...

Allibito, sdegnato, forse anche furibondo. Il sindaco

Dante Cattaneo non ha proprio digerito

la lettera inviata dal Prefetto Giovanna Vilasi che gli chiede di fare un passo indietro sull'intitolazione della piazza ai Martiri di Odessa: "Nella sua nota - scrive il primo cittadino sul suo profilo Facebook - il Prefetto non si limita ad un mero giudizio tecnico, ma giudica inopportuno dedicare una piazza ad un determinato tragico evento. E' inaccettabile il riferimento alle “rimostranze dell'ambasciatore d'Ucraina in Italia”, in quanto ritengo che le nostre Istituzioni debbano render conto alle leggi dello Stato Italiano e non alle rimostranze del rappresentante di uno stato straniero. Una cosa è certa la piazza dedicata ai Martiri di ?Odessa e le migliaia di vittime che rappresenta non si cancelleranno per decreto o circolare". A distanza di qualche ora da questo commento è poi comparso sul sito Internet del Comune di Ceriano Laghetto il comunicato ufficiale:

L'Amministrazione comunale di Ceriano Laghetto ribadisce il massimo rispetto per le leggi italiane ma altresì ritiene che qualsivoglia Stato straniero debba rispettare la sovranità italiana e l'autorità locale. In risposta alla comunicazione del prefetto di Monza e Brianza avente per oggetto “Toponomastica Ceriano Laghetto: intitolazione vie, piazze e strutture comunali”, il sindaco di Ceriano, Dante Cattaneo, evidenzia quanto segue: “Prendiamo atto e ci adeguiamo all'indicazione del prefetto circa la forma con la quale si deve procedere alla autorizzazione per le nuove denominazioni toponomastiche e per questo abbiamo già avviato la procedura per effettuare le puntuali modifiche richieste alla precedente comunicazione da noi trasmessa. Siamo consapevoli che per intitolare vie o piazze a persone, queste debbano essere decedute da almeno dieci anni, salvo possibilità di deroga. Il caso citato peraltro riguarda, invero, una moltitudine di persone vittime di tragici avvenimenti. I precedenti in questo senso sono molteplici e significativi, tra i quali si ricordano, ad esempio, le numerose intitolazioni ai “Caduti di Nassiryia” o all'”11 settembre” o ancora “Alle vittime di tutte le migrazioni–3 ottobre naufragio al largo di Lampedusa”, avvenute a breve distanza temporale dagli avvenimenti a cui si fa riferimento. Per quanto riguarda invece il riferimento alle “rimostranze dell'ambasciatore d'Ucraina in Italia”, ritengo che si debba render conto alle leggi dello Stato Italiano e non permettere intromissioni da parte di uno Stato estero nell'iter amministrativo del nostro Comune. In conclusione, a dimostrazione del fatto che la volontà di questa Amministrazione è quella di ricordare le vittime di immani tragedie, siamo disponibili a riformulare la deliberazione, omettendo i passaggi che possano contenere qualsiasi forma di “inopportunità” od urtare la sensibilità di chiunque. E allo stesso tempo ricordando e facendo memoria di tutti i martiri di questa sfortunata città, cosa a cui non rinunceremo mai".