Tutti in attesa del verdetto finale: domani il Tar Lombardia si pronuncerà sull'esito finale delle elezioni amministrative cittadine che, in prima battuta, avevano dato per un solo voto di margine il successo a

Gianni Caimi sostenuto dalla sinistra. Quell'esito, tuttavia, non era proprio stato digerito dal primo cittadino uscente

Giorgio Taveggia (Lega Nord): non solo perché la sconfitta per un solo voto, mai vista in tutta Italia, sarebbe bruciante. Ma soprattutto perché inevitabilmente c'erano state contestazioni legate ad alcune schede. Quattro, in particolare, teoricamente due per parte anche se contestate per motivi diversi: quelle a favore di Taveggia perché era stato scritto il suo nome, quello per Caimi perché avevano altri segni che avevano portato il presidente di sezione ad annullarle poiché riconoscibili. Taveggia, preso atto del risultato, aveva quindi deciso di far subito ricorso senza polemizzare più di tanto. Da parte sua anche l'attuale sindaco Caimi aveva ritenuto dovuta questa scelta. "E' normale - aveva dichiarato alla stampa - al suo posto l'avrei presentato anch'io. Così com'è scontato che, qualora dovesse essere assegnata la vittoria a lui avrei pronto io un controricorso". Ed è proprio quest'ultimo atto a tenere ancora in sospeso le sorti della città. Domani, insomma, il Tar potrebbe decidere a favore di Taveggia, ma il controricorso da esaminare in fase successiva non permette di avere certezze. Anche perché, da una parte o dall'altra, non è escluso il ricorso al Consiglio di Stato. La città, intanto, attende di sapere da chi è amministrata.