Meda, nulla di fatto: il nome del sindaco si conoscerà tra qualche mese

Tutto rinviato: il Tar Lombardia ieri non si è pronunciato riguardo al nome della persona che guiderà la città di Meda nei prossimi anni. L’attuale sindaco
Gianni Caimi e lo sfidante
Giorgio Taveggia, suo predecessore, dovranno dunque attendere con ogni probabilità ancora qualche mese per sapere chi avrà il diritto di sedere legittimamente sulla poltrona del primo cittadino. La grande attesa e le dita incrociate dei sostenitori di entrambe le fazioni, rispe...

Tutto rinviato: il Tar Lombardia ieri non si è pronunciato riguardo al nome della persona che guiderà la città di Meda nei prossimi anni. L’attuale sindaco Gianni Caimi e lo sfidante

Giorgio Taveggia, suo predecessore, dovranno dunque attendere con ogni probabilità ancora qualche mese per sapere chi avrà il diritto di sedere legittimamente sulla poltrona del primo cittadino. La grande attesa e le dita incrociate dei sostenitori di entrambe le fazioni, rispettivamente Partito Democratico e Lega Nord, non dunque servite a nulla. Il magistrato, a dire il vero con molto buonsenso, ha fatto presente che sarebbe stato inutile pronunciarsi visto che dopo il ricorso presentato da Taveggia (sconfitto alle elezioni per un solo voto) c’è da discutere pure il controricorso firmato da Caimi. Il primo, Taveggia, che contesta la scelta adottata su quattro schede (considerandone valide altre due a suo favore e ritenendo giusto annullarne due attribuite al suo avversario), mentre il secondo, ovvero Caimi, ha rimesso in discussione altre sette schede. Le somme e le sottrazioni per il totale finale, insomma, il Tar le farà una volta sola. E, da quanto si è capito, i tempi potrebbero essere ancora piuttosto lunghi: il nome del vincitore si potrebbe conoscere addirittura all’inizio del 2013, anche se la speranza è che tutto possa essere definito al più presto nell’interesse dell’intera città. Speranza vana, lo sappiamo già: perché inevitabilmente lo sconfitto di turno non si accontenterà del pronunciamento del Tar facendo ricorso al Consiglio di Stato. Non ci resta che portare pazienza.