Pedemontana, Corbetta: "Il destino è già scritto, non si farà"

PEDEMONTANA - Gianmarco Corbetta, portavoce regionale del Movimento 5 Stelle, aspetta a cantare vittoria ma ormai è sempre più sicuro che l'autostrada Pedemontana non si farà più. "Troppi ostacoli insormontabili", afferma senza nascondere la sua soddisfazione

E' sempre stato uno dei maggiori oppositori dell'autostrada Pedemontana e, dopo le notizie degli ultimi giorni, ha tirato un sospiro di sollievo. Gianmarco Corbetta, portavoce del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, ormai ne è convinto: "Il destino di Pedemontana è già scritto ed è sotto gli occhi di tutti. Di Pietro ha dichiarato che la continuità aziendale è garantita fino a gennaio 2018, dopodiché, se non avrà ottenuto i prestiti dalle banche, porterà i libri in Tribunale. Mi auguro che non attenda tutti questi mesi per prendere atto della situazione. Ormai tutti protagonisti, dal Governo alla Regione, hanno capito che il progetto è fallito ma a tutti manca il coraggio di dirlo, perché nessuno vuole rimanere col cerino in mano. Di Pietro ponga fine a questa ridicola farsa".

Corbetta ricorda che, come Movimento 5 Stelle, hanno sempre evidenziato l'insostenibilità dell'opera: "Siamo stati i primi in Consiglio Regionale – spiega l'esponente pentastellato - con un paio d’anni di anticipo rispetto a tutti gli altri, a dire che Pedemontana versava in condizioni finanziarie disastrose e che il proseguimento dell’opera era, fortunatamente, ad alto rischio. E' difatti un'opera nata vecchia, inadatta a soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini e portatrice di devastazioni del nostro già martoriato territorio".

E anche la recente audizione di Antonio Di Pietro, presidente di Pedemontana, in occasione della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, ha rafforzato le convinzioni del Movimento 5 Stelle.

"Pedemontana - afferma Corbetta - andrà avanti nei lavori solo se riuscirà a risolvere il contenzioso sulle riserve con la ditta costruttrice delle prime tratte, aumenterà i flussi di traffico sulle tratte già realizzate (ma senza rinunciare ai pedaggi esorbitanti), risolverà il problema della riscossione dei pedaggi (che moltissimi non pagano), riuscirà a farsi approvare da Roma una nuova revisione del piano economico finanziario, convincerà le banche ad investire 2 miliardi e 400 milioni di euro, troverà le garanzie nel caso le stime di traffico per le nuove tratte dovessero risultare sballate, si farà abbassare i tassi di interesse concordati, risparmierà 300 milioni di euro dal progetto esecutivo della B2 e troverà i soldi per bonificare i terreni dalla diossina di Seveso. Molti di questi sono ostacoli insormontabili".


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