Pedemontana: i sindaci escono sorridenti dall'ufficio di Maroni

Avevano alzato un po' la voce perché si sentivano snobbati dal Presidente della Regione Lombardia, ma alla fine i sindaci della tratta B2 di Pedemonatna sono usciti contenti dal suo ufficio:
Rosella Rivolta (Lentate sul Seveso),
Gianni Caimi (Meda),
Anna Maria Frontini (Barlassina),
Paolo Butti (Seveso) e
Gigi Ponti (Cesano Maderno), mercoledì hanno trovato elementi di positivi dal colloquio con

Avevano alzato un po' la voce perché si sentivano snobbati dal Presidente della Regione Lombardia, ma alla fine i sindaci della tratta B2 di Pedemonatna sono usciti contenti dal suo ufficio:

Rosella Rivolta (Lentate sul Seveso),

Gianni Caimi (Meda), Anna Maria Frontini (Barlassina),

Paolo Butti (Seveso) e

Gigi Ponti (Cesano Maderno), mercoledì hanno trovato elementi di positivi dal colloquio con

Roberto Maroni. Alla fine sul sito del Comune di Meda (l'unico, a dire il vero, mentre per la protesta sono comparse news anche sui siti degli altri Comuni e qualcuno ha affisso addirittura manifesti) è comparso un articolo che esprimendo soddisfazione racconta quanto si sono detti i sindaci e Maroni durante l'incontro. Lo pubblichiamo integralmente.

Soddisfazione per l'incontro del pomeriggio di mercoledì con il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, da parte dei sindaci della Brianza (Cesano Maderno, Seveso, Meda, Barlassina e Lentate sul Seveso) che da tempo attendevano un appuntamento con Palazzo Lombardia per discutere della questione Pedemontana. In particolare, a preoccupare i primi cittadini sono due questioni: il fatto che collegare il tratto della B1( Lomazzo-Lentate) e le Tangenziali di Como e Varese con la Ss 35 (Milano-Meda) possa generare il blocco del traffico in tutta la Valle del Seveso. In seconda istanza i sindaci giudicano inaffidabile e privo di credibilità lo studio commissionato da Pedemontana che giustificherebbe l'intervento.

"Le granitiche certezze di Pedemontana - fanno sapere i sindaci - hanno ceduto il posto ai dubbi del presidente Maroni che ha chiesto di vederci chiaro". Il governatore lombardo "ha assicurato che dopo il 7 maggio (giorno nel quale sarà presentata la bozza del progetto esecutivo della B2) convocherà una nuova riunione per chiarire i suoi convincimenti e pronunciarsi sulle precise richieste dei 5 sindaci della Milano-Meda: non collegare il tratto B1 con la B2 senza che saranno completate tutte le opere di adeguamento, compensazione, mitigazione e viabilità secondaria, nonché un nuovo studio sugli effetti del traffico".

"Rimane ovviamente aperta - aggiungono - la questione delle prescrizioni vincolanti del Cipe su diossina e la viabilità di 'cantiere', altro tema che non potrà rimanere senza risposte particolarmente per gli effetti che subirà Lentate sul Seveso. Queste sono le questioni preliminari. Inevitabilmente, dopo il pronunciamento del Cipe sulla defiscalizzazione che varrà 500 milioni di euro rispetto al miliardo e settecento milioni che servirebbero, la Regione dovrà spiegare a tutti i sindaci quale sarà il possibile sviluppo dell'infrastruttura, sapendo che se ne parlerà a fine 2015, dopo Expo".