Pedemontana: i sindaci preoccupati alzano la voce

I sindaci alzano la voce: l'autostrada Pedemontana anziché opportunità si sta trasformando sempre più in un dramma per il nostro territorio. Lo hanno ripetuto più volte ieri
Rosella Rivolta (Lentate sul Seveso),
Anna Maria Frontini (Barlassina),
Giorgio Taveggia (Meda) e
Gigi Ponti (Cesano Maderno) nella sede istituzionale della Provincia di Monza e Brianza davanti all'assessore
Franco Giordano. Si tratt...

I sindaci alzano la voce: l'autostrada Pedemontana anziché opportunità si sta trasformando sempre più in un dramma per il nostro territorio. Lo hanno ripetuto più volte ieri

Rosella Rivolta (Lentate sul Seveso),

Anna Maria Frontini (Barlassina),

Giorgio Taveggia (Meda) e

Gigi Ponti (Cesano Maderno) nella sede istituzionale della Provincia di Monza e Brianza davanti all'assessore Franco Giordano. Si tratta dei sindaci della tratta "B2" a esclusione di Seveso che attualmente è retta dal commissario prefettizio

Adriana Sabato non presente alla conferenza stampa In attesa di sviluppare nei prossimi giorni quanto è emerso, ecco il comunicato stampa congiunto che hanno diffuso per mettere nero su bianco le loro ragioni e le loro aspettative.

Pedemontana è in costruzione, una parte potrebbe aprire già all'inizio del 2014 e, come sostengono i principali candidati a governare la Regione, si tratta di una delle opere che devono essere terminate. Ma per il suo completamento le risorse non ci sono e il progetto esecutivo delle tratte brianzole e bergamasche ha un ritardo drammatico e inspiegabile. Tutto ciò rende impossibile concludere l'opera in tempo per ExpoMilano2015.

Con una serie di conseguenze disastrose su viabilità, ambiente ed economia. La denuncia arriva dai sindaci dei Comuni interessati in particolare alla costruzione della tratta B2 (Lentate sul Seveso, Barlassina, Seveso, Meda e Cesano Maderno) che già hanno diffidato Cal e Apl a chiarire la situazione e a prendere provvedimenti per scongiurare ciò che si configurerebbe un vero e proprio disastro per il territorio, spina dorsale dell’economia lombarda. Ora tutto dipenderà dal prossimo Collegio di Vigilanza, il cui presidente ne ha assicurato la convocazione nelle prossime settimane.

Il rischio, fanno presente i sindaci, è che si completi la tratta A8-A9, ovvero il tratto di raccordo tra le autostrade per Varese e Como, rispettivamente da Cassano Magnago a Lomazzo, nonché del tratto tra Lomazzo e Lentate sul Seveso, e che tutto il traffico autostradale sfoci poi sulla SP35, sulla prima curva della Milano-Meda. Così scaricando su una provinciale già collassata e maltenuta il traffico di una nuova autostrada e saturando la viabilità locale delle auto e dei camion e di chi vorrà raggiungere il moncone di Pedemontana per andare verso Como, Varese, Malpensa e il Piemonte.

Come se non bastasse, per ottenere questo scempio sarebbe necessario destinare alla tratta già in esecuzione gran parte del miliardo e duecento milioni di euro (1,2 milardi di euro) di contributo pubblico destinato all'intera opera e che sarebbe quindi sottratto alla Brianza ed alla Provincia di Bergamo pregiudicando definitivamente la prosecuzione dei lavori.

I sindaci della tratta B2 chiedono dunque alla Regione Lombardia, che è da sempre regista dell'opera, di farsi garante:

- della prosecuzione e del completamento dei lavori;

- del mantenimento del contributo pubblico a servizio dell'intera opera e di tutto il territorio interessato, non autorizzando che venga anticipato per compensare le risorse non versate dai soci privati.

Chiedono inoltre a Pedemontana Spa il versamento dei 60 milioni di euro di compensazione previsti dal Cipe, in modo che i Comuni e la Provincia di Monza e Brianza possano realizzare subito opere di viabilità minore e opere ambientali che aiutino a sopportare l'impatto dei cantieri e della futura autostrada, che in quel territorio avrà il proprio svincolo principale nell'area tristemente famosa dell'incidente di Seveso del '76 e che non può e non deve pagare ancora.

Già nella diffida a Cal e Apl i primi cittadini hanno chiesto che la concedente pubblica Cal Spa non aumenti per nessuna ragione i trasferimenti (fino all’80% da 35,74%) a Pedemontana utili alla conclusione del primo lotto, essendo i Comuni del lotto 2 i destinatari legittimi di tali fondi pubblici. E hanno altresì diffidato Cal dall’approvare qualsiasi variante contrattuale che determini una realizzazione dell’opera difforme nei modi e nei tempi da quanto previsto dal progetto definitivo licenziato dal Cipe, con riferimento in particolare a una esecuzione frazionata dell’appalto sottoscritto tra Autostrada Pedemontana Lombarda Spa e Strabag Spa.