Pizzul: "La Borsa dei giovani talenti sportivi è un'occasione persa"
Fabio Pizzul, consigliere regionale del Partito Democratico, esprime tutta la sua amarezza per la scelta compiuta dal Pirellone riguardo alla Borsa dei giovani talenti sportivi: troppo limitativa l'introduzione del criterio di residenza in Lombardia da almeno cinque anni.
"Ancora un'occasione persa per l'integrazione e per premiare i veri campioni", definiscono così Fabio Pizzul e Mario Barboni, consiglieri regionale del Pd, rispettivamente capogruppo in VII Commissione Sport e segretario, il parere positivo, ma con l'astensione del Partito democratico, all'atto di Giunta "Modalità e criteri per l'individuazione di giovani sportivi lombardi per l'assegnazione della Borsa dei giovani talenti sportivi 2015".
"Anche in questo caso, uno dei criteri è la residenza in Lombardia da almeno 5 anni, giustificata con la necessità di essere coerenti con la medesima modalità per Dote sport - spiegano i consiglieri Pd -. Ora, al di là del fatto che avevamo contestato la decisione anche all'epoca di quella approvazione, rimane il punto che questa delimitazione non ci trova d'accordo proprio perché mettere dei paletti nello sport dei giovani è davvero poco lungimirante, soprattutto se si vogliono valorizzare i veri campioni".
Non solo, prosegue Pizzul: "Se l'intenzione della maggioranza leghista è quella di non dare soldi a ragazzi stranieri, significa proprio che si perdono le vere occasioni di integrazione. Quale altro momento come quello sportivo permette ai ragazzi di entrare a far parte di una comunità o di un gruppo di coetanei? Sono scelte fuori da ogni logica che vanificano qualsiasi sforzo si faccia verso la convivenza civile tra popoli".
Ma come in altre occasioni, l'intenzione leghista di penalizzare gli stranieri va a riflettersi sugli stessi italiani, fa presente Barboni: "Un giovane che dimostra di essere un vero, potenziale campione, ma che si è trasferito solo due anni fa da Trecate, in provincia di Novara, quindi dal Piemonte, ovvero 40 chilometri da Milano, e che magari studia e ha iniziato a fare sport da sempre in Lombardia ma non aveva mai spostato la residenza, non ha comunque diritto a quei contributi. Assurdo".