Seregno: Il 'decostruzionismo' in mostra con Pastorelli

«Il decostruzionismo» è il titolo della personale di Giovanbattista Pastorelli che quest'oggi, sabato 6 dicembre alle 18, sarà inaugurata negli spazi del Museo «Vignoli» in via De Nova a Seregno. In mostra una ventina di opere di Giovanbattista Pastorelli, punto di riferimento dell’arte decostruzionista, che presenterà al pubblico i nuovi dipinti e le opere che hanno segnato il suo percorso artistico. «Pittore di lunga e intensa ricerca tecnica e poetica - ricorda il sindaco Giacinto Mar...

«Il decostruzionismo» è il titolo della personale di Giovanbattista Pastorelli che quest'oggi, sabato 6 dicembre alle 18, sarà inaugurata negli spazi del Museo «Vignoli» in via De Nova a Seregno. In mostra una ventina di opere di Giovanbattista Pastorelli, punto di riferimento dell’arte decostruzionista, che presenterà al pubblico i nuovi dipinti e le opere che hanno segnato il suo percorso artistico. «Pittore di lunga e intensa ricerca tecnica e poetica - ricorda il sindaco Giacinto Mariani - è esploso, sul piano del riconoscimento culturale e del mercato, negli anni Ottanta. Ciò, grazie alla sua forza espressiva e grazie al mix della sua formazione: la Calabria, da un lato, sua terra d’origine, e la Brianza, dove vive e lavora da molti anni». Nato a Sant'Agata d'Esaro nel 1952, Giovanbattista Pastorelli, dopo gli studi classici, si è trasferito in Brianza dove ha iniziato ad assorbire le tecniche pittoriche dei più importanti esponenti dell'avanguardia degli anni Settanta e soprattutto il pensiero del filosofo francese Jaques Derrida fondatore della teoria decostruzionionistica. Le opere presentate in questa mostra testimoniano l’attività dell’artista che, come sostiene Derrida, smantella l’immagine nel senso «canonico» per «mostrare le costruzioni» di tutti gli elementi della composizione e poi passare al loro «reset», ovvero, ad una «costruzione» instabile. Come scrive Carmelo Strano, il curatore della mostra, la sua ricerca pittura «è un termometro sempre attivo, quasi un sismografo, verso un ecosistema, geografico e sociologico, di cui registra movimenti, atmosfere e anche segni anticipatori». Lo studioso precisa inoltre che «si tratta di un fatto di sensibilità sempre iperattiva, e non solo di studio o esperienza, sicché l’opera pulsa provocando godimento, anche della mente. Ed è da questi equilibri che nasce il fascino dei suoi dipinti complessi e semplici allo stesso tempo». La Decostruzione nasce, negli anni settanta, in ambito architettonico e diviene popolare grazie ad alcuni architetti, oggi diventati archistar, come Zaha Hadid, Frank O’Gehry, Peter Eisenman, Bernard Tschumi, Daniel Libeskind, Rem Koolhaas, e ad alcuni edifici come il «Parc de la Villette a Parigi» o il «Guggenheim» di Bilbao. Nel mondo dell’arte, a parte qualche contatto involontario con il decostruzionismo di Francis Bacon o Valerio Adami, Giovanbattista Pastorelli è stato il primo artista decostruzionista. Sostenuto in questo percorso dall’editore Gabriele Mazzotta e da importanti critici come Edward Lucy-Smith, Brahim Alaoui, Pierre Restany, Marco Meneguzzo, e Carmelo Strano, professore ordinario di Estetica e Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Catania. La mostra, organizzata da «Mikeroart» e patrocinata dal Comune di Seregno, potrà essere visitata fino a domenica 4 gennaio nei seguenti orari: giovedì dalle 18 alle 22, sabato dalle 16 alle 20 e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20.