Seregno, Mariani assolto: nessuna appropriazione indebita

"E' finito un brutto periodo. Non è mai bello un processo, soprattutto per chi lo subisce, ma anche per i suoi familiari, per gli amici, in questo caso anche per la città". Si sfoga il sindaco
Giacinto Mariani dopo la sentenza di assoluzione nei suoi confronti pronunciata nel pomeriggio di ieri, lunedì 1 dicembre, dal giudice
Anna Calabi del Tribunale di Milano. Per la giustizia il fatto non sussiste. Il primo cittadino non si è appropriato di soldi del con...

"E' finito un brutto periodo. Non è mai bello un processo, soprattutto per chi lo subisce, ma anche per i suoi familiari, per gli amici, in questo caso anche per la città". Si sfoga il sindaco

Giacinto Mariani dopo la sentenza di assoluzione nei suoi confronti pronunciata nel pomeriggio di ieri, lunedì 1 dicembre, dal giudice

Anna Calabi del Tribunale di Milano. Per la giustizia il fatto non sussiste. Il primo cittadino non si è appropriato di soldi del condominio che amministrava. "Una questione assurda e allucinante - afferma Mariani - perché io ho sbagliato a pagare il fornitore due volte, accordandomi poi in sede civile con il condominio, ma non ho distratto i fondi per fare altro o per un mio uso personale. Devo dire che stavolta i tempi della giustizia sono stati anche brevi, visto che tutto è iniziato a maggio e si è concluso a inizio dicembre. E' stata fatta luce su un episodio che non doveva neanche prevedere il rinvio a giudizio". Mariani quando cita maggio lo fa con un riferimento ben preciso: le elezioni. "Questo è innegabile - conferma l'interessato - visto che tutto è uscito pochi giorni prima del voto. La vicenda risaliva a sette anni fa e una sentenza pronunciata dal Tribunale di Milano il 5 novembre 2013, in sede civile, aveva già chiarito che 'nessun importo è uscito dalle casse condominiali per finalità diverse da quelle istituzionali'. In altre parole non mi ero in alcun modo appropriato di un solo euro delle casse condominiali. Poi, improvvisamente, a quattro giorni dal voto europeo un blog anonimo pubblica la notizia. E' evidente che sto dando fastidio a qualcuno e che la vicenda sia stata strumentalizzata per stroncare la mia carriera politica e, magari, per farla fare ad altri. Ora, però, i miei antagonisti avranno un argomento in meno in campagna elettorale. Non so chi ha innescato questa bomba, ma a sei mesi di distanza, resto convinto che qualcuno non ha digerito il mio impegno per stoppare manovre speculative sulla città di Seregno. Il mandante si nasconde tra i mattoni, mentre il killer tra le pagine anonime di un blog". Per il sindaco, tuttavia, la vicenda non si chiude qui: "Non ho manie di persecuzione, ma intendo difendere l'immagine mia personale e quella della città. Ognuno deve rispondere delle proprie azioni, sto valutando con i miei legali la possibilità di un'eventuale azione legale".