Seveso, basket: alla Unipol Briantea84 lo scudetto giovanile

Luca Cantamessa inizia a piangere nel momento in cui suona la sirena e non smette più. Lacrime di gioia, certo, è di nuovo Campione d’Italia. Ma anche tanta adrenalina: è suo il canestro a due secondi dalla fine, quello decisivo. Dalle sue mani è partito il tiro, preciso e morbido, che ha dato alla Unipol il suo sesto scudetto. La partita più bella dell’anno, qualcuno dice la migliore finale nella storia del Campionato giovanile: ancora Cantù contro Roma. Per il secondo anno ...

Luca Cantamessa inizia a piangere nel momento in cui suona la sirena e non smette più. Lacrime di gioia, certo, è di nuovo Campione d’Italia. Ma anche tanta adrenalina: è suo il canestro a due secondi dalla fine, quello decisivo. Dalle sue mani è partito il tiro, preciso e morbido, che ha dato alla Unipol il suo sesto scudetto. La partita più bella dell’anno, qualcuno dice la migliore finale nella storia del Campionato giovanile: ancora Cantù contro Roma. Per il secondo anno consecutivo, ad alzare la coppa è stata la Briantea84, dopo un inseguimento durato 40’ e, appunto, il tiro della vittoria segnato allo scadere per il 42-43 fatale ai ragazzi del Santa Lucia. “Non riesco ancora a crederci – racconta ancora confuso e agitato Luca, 16 anni di Bergamo, papà Giovanni in panchina nel ruolo di allenatore, il più titolato d’Italia da un anno a questa parte – negli ultimi 24 secondi è successo di tutto, ero davvero teso, ho pensato ‘passala a me che la metto’, volevo provarci ma non pensavo di riuscirci. Sapevamo che potevamo farcela con Roma, quindi ci ho sempre creduto. Adesso torno a casa e offro da bere a tutti”. “Più di così oggi non posso chiedere – ha aggiunto coach Cantamessa, due volte ricompensato come allenatore e come papà – è un’emozione indescrivibile. Abbiamo combattuto contro i nostri nemici più grossi che sono la concentrazione e la paura. Oggi abbiamo tenuto tutta la partita, anche quando eravamo sotto a -7, e non ci siamo arresi mai. Ci siamo meritati fino in fondo questa vittoria e questo scudetto”. E’ il Santa Lucia a rompere il ghiaccio infilando nella retina il primo canestro della sfida scudetto. Tarda ad arrivare la risposta della Unipol Briantea84 che sembra non riuscire a prendere le giuste misure di tiro. Arriva sul 3-0 il primo segnale di presenza Unipol che con Angelo Scopelliti riesce finalmente a sbloccare il risultato. Il primo sorpasso biancoblù porta il nome di

Alessandro Nava (3-4): il vantaggio Briantea84 ha i minuti contati ed è ancora Roma a riportarsi avanti. Il quintetto capitolino non ha intenzione di mollare e allo scadere del quarto porta il risultato sul sette pari. Ancora una partenza al rallentatore quella della Unipol Briantea84:

Paolo Crespi riesce ad agguantare i romani, sempre pronti ad allungare le distanze (9-9). Poi un blackout totale: Roma sembra essere sola in campo. Con un perentorio +7 costruito dai gialloblu, i giochi sembrano fatti. I campioni d’Italia, però, non sono disposti a farsi sottrarre il titolo: a risollevare le sorti della Unipol ci pensano Nava e Cantamessa, protagonisti di una rimonta sensazionale che, all’intervallo lungo, vale il 16 pari. L’equilibrio regna sovrano anche alla ripresa del gioco: le due squadre non si perdono d’occhio, è un grande lavoro delle difese, nessuno riesce a lanciare la volata, tanti errori al tiro frutto della crescente tensione. La Unipol, che a metà del periodo è costretta a tenere in panchina Paolo Crespi per il suo quarto fallo, riesce a spuntare la testa solo nel finale con il canestro di Nava che vale il +3 (24-27). L’ondata romana – e questa volta sembra quella più dirompente – arriva tutta nell’ultimo quarto, con un parziale di 6-0 che mette a tacere le pretese dei brianzoli. Il tricolore sembra ormai essere cucito nel petto dei capitolini, che conducono l’intero quarto da veri protagonisti. Con il cecchino

Dario Di Francesco, Roma va ancora a +7 (36-29) e mette la sua ipoteca sul titolo. Non è però brava o cinica abbastanza per difendere questo vantaggio: un break di 8-0 di matrice biancoblu riporta di fatto in pari il match, quando mancano solo 2’ alla fine. Gli ultimi istanti sono di Alessandro Nava che cerca di difendere il +1, fino al canestro del 42-41 di

Davide Obino. Manca un possesso prima del fischio finale, Cantamessa infila nella retina il sogno più bello. “Ogni partita è sempre diversa, ogni scudetto ha emozioni nuove – commenta

Alfredo Marson, presidente della società che tra le prime in Italia ha avviato il basket in carrozzina tra i bambini, insieme a Vicenza e Roma -. Questa è stata una grandissima battaglia, vinta negli ultimi due secondi quando onestamente facevo fatica a pensare di poterla portare a casa. Abbiamo visto combattere due squadre che si stanno impegnando seriamente per far crescere il movimento, è bello rivedere anno dopo anno dei ragazzi che stanno diventando uomini e grandi giocatori”.