Seveso: città presente alle Paralimpiadi di Londra grazie ai ragazzi della Briantea84

Adesso è ufficiale: non solo
Nicola Damiano ma anche
Jacopo Geninazzi farà parte della nazionale italiana di basket in carrozzina impegnata tra un mese ai Giochi Paralimpici di Londra. Se la convocazione di Damiano fa meno notizia, già campione d’Europa nel 2009 e membro del team azzurro dal 2008, la vera sorpresa è la chiamata in nazionale del giovane Geninazzi, 25 anni ancora da compiere, nato e cresciuto nel vivaio della Briantea84. Dei 12 giocatori sele...

Adesso è ufficiale: non solo

Nicola Damiano ma anche

Jacopo Geninazzi farà parte della nazionale italiana di basket in carrozzina impegnata tra un mese ai Giochi Paralimpici di Londra. Se la convocazione di Damiano fa meno notizia, già campione d’Europa nel 2009 e membro del team azzurro dal 2008, la vera sorpresa è la chiamata in nazionale del giovane Geninazzi, 25 anni ancora da compiere, nato e cresciuto nel vivaio della Briantea84. Dei 12 giocatori selezionati dal tecnico

Clifford Fisher, infatti, il brianzolo della Unipol è l’unica new entry: per lui un battesimo in grande stile, dopo mesi di duro lavoro per ritagliarsi un posto molto conteso nella rosa italiana. “Sentire chiamare il mio nome tra quelli che andranno a Londra è stata un’emozione che non riesco a descrivere – ha ammesso Geninazzi, centro di punti 4, amputato a una gamba dopo un tumore al ginocchio all’età di 15 anni, già capitano della nazionale under 22 -. Dopo aver partecipato a vari tornei, per me è un debutto ufficiale. Sono il più giovane e quindi ho la fortuna di avere davanti a me grandi giocatori con tanta esperienza. Ci conosciamo tutti molto bene, sono convinto che i numeri ci siano e che la coesione farà la differenza tra le squadre in gara”. “Jacopo ha lavorato duramente per meritarsi la convocazione – ha spiegato il ct Clifford Fisher –, dimostrando di avere i mezzi necessari per far parte di questa squadra, anche se ancora deve impegnarsi: è un punti 4 alto e tornerà molto utile nel torneo. Credo che questi 12 campioni possano rappresentare l’Italia nel miglior modo possibile, col cuore, con la grinta, con la determinazione, ed essere competitivi con tutti”. Ha già assaggiato i parquet internazionali, al collo ha una medaglia d’oro europea e nel palmares un quarto posto mondiale ma anche per lui la Paralimpiade britannica sarà una prima volta: Nicola Damiano, 32 anni di Varese, insieme ad altri 6 compagni di squadra ha fondato “Versolondra2012” ( www.versolondra2012.com), un gruppo di promozione e auto-sovvenzione per sostenere i mesi di preparazione paralimpica, iniziativa che ha trovato partner illustri come il “mago”

Andrea Bargnani. “Fino a poco tempo fa ero convinto che le Paralimpiadi fossero come gli altri tornei a cui ho partecipato, solite squadre, solita atmosfera – ha raccontato Damiano – invece quando ho visto il mio nome scritto sulla lista dei convocati mi sono reso conto che non sarà una gara come un’altra. Ci tenevo molto a esserci, il mio posto non era affatto scontato, quindi ora sono molto felice. Sono convinto che a parità di tasso tecnico, la differenza la farà chi saprà giocare all’unisono”. I 12 nomi che rappresenteranno l’Italia a Londra sono stati ufficializzati dopo il torneo di Barcellona e il ritiro al centro federale Acqua Acetosa di Roma che si è concluso domenica 22 luglio. Oltre ai due giocatori, c’è un altro filo che lega Briantea84 a Londra: il vice allenatore dell’Italia è

Dionigi Cappelletti, canturino, tecnico della squadra brianzola nel 1991-91, anno della vittoria dello scudetto e della finale della Coppa Campioni. “E’ stato molto complesso arrivare a scegliere i 12 di Londra – ha ammesso Cappelletti, già viceallenatore della nazionale under 22 con Marco Bergna nel 2010 – ma alla fine abbiamo valutato tutto, elementi tecnici, tattici e anche la motivazione. Ciò che conta è l’entusiasmo: questa squadra deve avere fame di vittoria, deve giocare con caparbietà senza mollare. Da Cantù porterò la mia professionalità e il mio cuore: solo con questi due ingredienti si può arrivare a fare qualcosa in più. Noi ci proveremo”.